Intervista a Beppe Tanelli noto geologo e primo presidente del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano.
Natural Mania è andata ad intervistare Beppe Tanelli professore ordinario in pensione di Georisorse e Mineralogia ambientale presso l’Università degli studi di Firenze, strenuo difensore dell’ambiente e profondo conoscitore e amante dell’Isola d’Elba luogo in cui passa da anni i suoi momenti di riposo estivo. Ci siamo fatti spiegare come secondo la sua opinione i concetti di sviluppo sostenibile e di protezione dell’ambiente possano sposarsi con una economia incentrata sul turismo.
Prossor Tanelli ci spieghi come pensa sia possibile conciliare un’economia incentrata sul turismo con il concetto di sostenibilità ambientale?
“Come ha sottolineato recentemente, proprio qui all’Elba, dal ministro Dario Franceschini bisogna seguire due concetti guida collegati tra loro. Uno è quello dell’aumento della qualità dell’offerta che sia in grado di valorizzare il turismo classico, come può essere quello balneare, assieme alla valorizzazione dei beni ambientali e culturali di cui fortunatamente il nostro paese abbonda. L’altro è la destagionalizzazione del turismo che deve avvenire appunto in collegamento con l’aumento della qualità dell’offerta. Negli ultimi anni si è recuperata una fetta importante del turismo balneare persa a cominciare da metà anni duemila, in parte grazie alla promozione ma soprattutto a causa delle disgrazie altrui come le guerre che si spera un giorno avranno fine. Bisogna quindi farci trovare pronti a una futura diminuzione del turismo balneare attratta dal turismo low cost, puntando appunto sulla qualità e sulla differenziazione dell’offerta”.
Ci faccia un ipotetico esempio di come potrebbe essere gestito il turismo del futuro…
“Un aspetto importante su cui costruire un esempio è quello di rendere sostenibile il turismo culturale nella grandi città che soffrono di un sovraffollamento non più tollerabile, causa di uno spopolamento dei centri storici da parte dei residenti e un impoverimento del tessuto socio-culturale. Una frase infelice di un ministro di qualche anno fa diceva che ‘di cultura non si mangia’ invece io sostengo che il turismo culturale e sostenibile è la più grande industria italiana che per reggere basare su due principi quello ecologico e quello economico. Per questo si devono creare delle reti o network, per usare un inglesismo, che leghino i grandi poli di attrazione, come possono essere le città d’arte, con i piccoli tesori nascosti di cui è ricco il nostro paese. Un esempio di come si potrebbe fare rete è la collezioni di minerali conservata al Museo di Mineralogia dell’Università di Firenze denominata ‘I 5000 elbani’ che ogni anno viene visitata da migliaia di persone. Sarebbe bello che ai visitatori fosse offerta la possibilità di vedere con i propri occhi i luoghi da dove questi materiali provengono organizzando escursioni nelle zone minerarie elbane e ai vari piccoli musei tematici presenti sul territorio. Questo è un esempio, ma se ne possono fare tanti altri, l’Italia ha tanti piccoli musei e tesori nascosti che possono aiutare a decongestionare le città e a destagionalizzare il turismo, dando perché no la possibilità di visitarli con un unico biglietto e con la possibilità di collegamenti. ”.
Siamo finiti a parlare dell’Elba, quali sono le sfide che deve compiere l’isola per restare competitiva e preservare la sua bellezza?
“La mentalità degli italiani negli anni è cambiata, quando divenni presidente del parco nel 1996 concetti come turismo ambientale ed ecosostenibile erano di nicchia e poco comprensibili, ora fortunatamente argomenti quali lotta all’inquinamento e ai cambiamenti climatici sono entrati nel modo di pensare di gran parte della popolazione. Il Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano una volta veniva visto come un ostacolo allo sviluppo ora quasi all’unisono è sentito come una risorsa importante e secondo me deve essere il punto focale del turismo degli anni a venire. I mesi invernali dovrebbero essere spesi nella cura e nella manutenzione del territorio, prendendo una parte delle risorse economiche dai proventi della tassa di sbarco, in modo da arrivare a marzo con l’isola pronta ad accogliere un turismo che ora più che mai è in grado di osservare, comparare e criticare. Il passaparola positivo serve ed è potente che sia a voce o via web. Una cosa che ho molto apprezzato è la raccolta porta a porta cominciata tre anni fa dal comune di Marciana che poi si è estesa a tutta l’isola dando decoro e pulizia ai paesi. Questo sistema viene apprezzato dal turismo nostrano, ma soprattutto dai visitatori del nord europa che gradiscono molto certi servizi di cui usufruiscono da anni nei loro paesi”.
Il turismo però non è solo ambiente è anche divertimento e spensieratezze come è giusto che sia, è possibile trovare un punto di incontro?
“Si dice ‘la tua libertà finisce dove comincia la mia’, l’Elba deve fornire varie ricette per dare risposte a differenti domande e in parte ci riesce, per esempio in agosto pare che ci siano fino a 300 mila persone e di queste la stragrande maggioranza è concentrata in alcuni punti maggiormente turistici. Il resto è meno popolato ed è usufruibile da altre tipologie di persone più amanti della tranquillità, il bello dell’Elba è che questo può ancora coesistere in maniera però ecosostenibile se no il sistema alla lunga non regge alla concorrenza che arriva dall’estero. Il turista che sbarca deve essere consapevole di quanto di bello l’isola può offrirgli, l’isola deve essere come un contenitore capace di garantire il rispetto reciproco tra differenti visioni”.
Una vacanza green secondo voi vuol dire passare un’esperienza immersi nella natura o semplicemente dei momenti risposo in una struttura con tanti servizi eco-sostenibili e rivolti al benessere? Andiamo a vedere alcuni tipi di viaggi green scelti dalla redazione di Natural Mania per voi.
Un viaggio a stretto contatto con la natura può prevedere di rinunciare ai nostri comfort di tutti i giorni per vivere dei momenti avventurosi e autentici. Sono tanti infatti i gruppi organizzati o meno che propongono ‘vacanze alternative’ all’insegna della natura spesso facendo interagire passioni e avventura come per esempio un viaggio in moto, in barca a vela o lunghe escursioni di trekking e percorsi religiosi. Un soggiorno green può essere anche una vacanza classica per chi cerca relax dopo un anno a lavorare in città tra smog, code in automobile e litigi con i colleghi ma dando il giusto peso alle tematiche naturali nella scelta delle strutture e delle località che ci ospitano. Ogni decisione merita rispetto, anche perché è un sacrosanto diritto di ognuno scegliere come passare uno dei più importanti momenti dell’anno l’importante è farlo con consapevolezza e con il cuore.
Guida alla vacanza green ideale, i consigli di Natural Mania
Cresce la voglia vacanze all’insegna della natura e dell’ambiente nei desideri degli Italiani. Il turismo di massa ha stancato molti e sempre più’ persone sono alla ricerca di esperienze uniche in cui il desiderio e’ quello di stare bene in posti speciali, genuini dove unire riposo a sport ed enogastronomia a chilometro 0. L’Italia offre una vasta gamma di queste possibilità’ avendo migliaia di chilometri di coste, isole, laghi mari, monti e colline, non a caso sin dai tempi di Dante e Petrarca venne coniato per primo il termine ‘Bel Paese’, nonché’ possiede un immenso patrimonio enogastronomico che non ha pari al mondo e la rendono unica e appetibile (in tutti i sensi) sia al turismo nostrano che straniero, anche se non sempre ce ne rendiamo conto in maniera adeguato. L’eco-turismo e’ una frontiera della vacanza che solo negli ultimi anni ha trovato la giusta via dello sviluppo e che negli anni precedenti era addirittura contrastata per via dei presunti facili guadagni provenienti dal turismo consumista e massificato. Ora, vuoi il cambio delle tendenze nostrane che vedono la natura e il cibo genuino e vegan finalmente protagonisti, vuoi alcuni esempi virtuosi provenienti dall’estero, ci si sta adeguando rendendoci conto di quanto ‘oro verde’ abbiamo a disposizione in tutto lo stivale.
Proviamo ora a cercare elencare alcune tipologie di vacanze green che ci sono particolarmente piaciute facendo degli esempi concreti.
I BORGHI ITALIANI
Tanti piccoli e preziosi, sono i custodi della nostra più profonda e genuina cultura, tradizione e diversità. Sono i piccoli paesi, arroccati tra i colli, alle pendici di una montagna o adagiati in rive al mare. Caratterizzano tutto il territorio italiano e sono dei luoghi unici per l’enogastronomia. Luoghi adatti dove passare dei momenti di relax, immersi nella quiete tra pietre antiche e resistenti al tempo. Spesso oltre al paese stesso vi sono in alcuni di essi la possibilità di fare escursioni di trekking o tour di cantine o fattorie alla scoperta delle prelibatezze. E’ stata di recente creata la mappa interattiva dei borghi . Nel 2016 Skyscanner ha pubblicato la lista dei 20 borghi più belli d’Italia: Saint Pierre (Valle d’Aosta), Stresa (Piemonte), Bogliasco (Liguria), Lovere (Lombardia), Vipitendo (Trentino Alto Adige), Caorle (Veneto), Aquileia (Friuli Venezia Giulia), Sant’Agata Feltria (Emilia Romagna), Monteriggioni (Toscana), Corciano (Umbria), Offida (Marche), Labro (Lazio), Scanno (Abruzzo), Castel San Vincenzo (Molise), Marina Corricella, Procida (Campania), Specchia (Puglia), Montescaglioso (Basilicata), Monterosso Calabro (Calabria), Marzameni (Sicilia), Orgosolo (Sardegna).
ECOALBERGHI
Alloggiare in una struttura che ha al centro della propria filosofia oltre che l’ospitalità il rispetto per l’ambiente, ora come ora si può ed è facile da trovare Legambiente infatti ha creato una vera e propria mappa di ‘ecoalberghi’ certificati lungo tutto lo stivale in cui vengono segnalati tutte le strutture che rispettando determinati standard e seguono le buone pratiche del turismo ecosostenibile: dalle strutture fino all’enogastronomia, perché sono cultura e la tradizione la chiave di un’ospitalità che non sia mero turismo mordi e fuggi ma sia prima di tutto una esperienza. Vi sono poi le varie località balneari che ci accolgono nelle nostre vacanza, la loro eco compatibilità è giudicata in base ai servizi che offrono come le piste ciclabili, la raccolta differenziata, gli stabilimenti balneari costruiti secondo determinati, l’utilizzo di materiali biodegradabili e il riciclo. Spesso tali strutture e località fanno a gara ad ottenere determinati riconoscimenti, i più famosi sono la Bandiere Blu o l’Iso 13009 la Certificazione per la gestione delle spiagge.
VIAGGI AVVENTUROSI
Si è diffusa negli ultimi la voglia di viaggi avventurosi in posti insoliti, fuori dal nostro concetto di civiltà occidentale, frustrata e schiava dell’opulentismo e delle comodità. Si sono formati attorno a delle riviste o dei siti dei veri e propri aggregatori di persone che sono intenzionate a farsi una vacanza fuori dai classici canoni del turismo nostrano. La più famosa è senz’altro Avventure nel mondo, il vero e proprio leader nel settore dei viaggi avventurosi in posti sicuramente non riferibili a quelli del turismo classico. L’offerta è di diverse tipologie di viaggi età dei partecipanti e difficoltà estrema. Solitamente vi è un capo gruppo che non è una guida vera e propria ma semplicemente un viaggiatore che ha il suo attivo diversi tour e sa come organizzarsi e gestire il budget. Si tratta di viaggi fatti al risparmio, con un itinerario di massima dove si descrive cosa si vedrà e le possibili sistemazioni. I vari itinerari comprendono stati talvolta con problematiche socio-politiche o legate comunque alla povertà, chi si mette in viaggio con questo spirito deve mettere in conto di potersi trovare in situazioni che vanno sapute gestire con calma e sangue freddo.
PELLEGRINAGGI: PIU’ O MENO RELIGIOSI
In voga negli ultimi anni quello di legare una vacanza nel mezzo della natura con un percorso spirituale ricercando noi stessi o quantomeno provandoci. Migliaia di giovani e non partecipano ogni anno al famoso ‘Cammino di Santiago’ de Compostela (dichiarato Patrimonio dell’Unesco nel 1985), una rotta millenaria che porta dai confini con la Francia percorrendo tutta la Spagna fino alla Galizia con meta finale naturalmente Santiago, il tutto per la bellezza di 800 km per la durata 1 mese anche se è possibile accorciarlo facendo tratti più brevi. Il percorso è molto ben attrezzato, visto anche l’alto numero di persone che vi partecipano (278 mila persone nel 2016) vi sono difatti lungo tutto il cammino numerosi ostelli e aree attrezzate per il ristoro. Vi è un cammino alternativo che parte dal Portogallo e arriva anch’essa fino in Galizia per un percorso totale di 620 km. Di recente riscoperta è l’italica Via Francigena un percorso di 1000 chilometri che va dal Passo del Gran San Bernardo sino a Roma, un tragitto completo tra valli, montagne, attraversando borghi e campagne di una bellezza unica. Un misto tra un’esperienza mistica e di vita adatta a tutti.
Altri consigli di viaggio per una vacanza sostenibile all’insegna della natura e del benessere.
Ecco alcune tipologie di vacanze green per la primavera/estate che vi proponiamo per riposare il corpo e la mente non rinunciando ai classici cliché estivi che dopo un anno di lavoro, circondati da stress, smog e colleghi insopportabili, non vogliamo rinunciare.
Parchi nazionali e riserve
Le aree protette in Italia rappresentano circa il 10% del territorio nazionale e comprendono una grande varietà di paesaggi da quelli montani fino alle riserve marine, gioielli da osservare e da vivere in cui in punta dei piedi in cui, rispettando precise regole, è possibile praticare le attività’ e gli sport maggiormente a contatto con la natura come il trekking, il ciclismo, l’alpinismo e l’equitazione o immersioni, snorkeling canoa o la meravigliosa pratica del whale watching di balene e delfini. Tutto questo e’ fattibile nelle aree protette italiane, basta scegliere nella maniera giusta facendo ricerche via internet nel portale dei parchi italiani (clicca qui) o facendosi consigliare da amici o agenti di viaggio. Nella maggior parte di questi territori e’ possibile vivere e far convivere natura e cultura facendo delle esperienze esclusive ed a numero limitato, come per esempio nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e’ possibile partecipare ad escursione guidate nelle isole disabitate di Pianosa o di Montecristo autentici scrigni di biodiversità’ piene di storia e fascino. Mentre nelle riserve e parchi di montagna, come possono essere Lo Stelvio dove svettano le aquile, il Gran Sasso il regno degli orsi o il parco dell’Aspromonte uno scrigno naturale tra mare e monti, è possibile sperimentare percorsi di trekking e alpinismo immersi nella natura e durante il giorno o la sera deliziarsi con le specialità locali passando dalla polenta di cervo al nduja calabrese.
Borghi italiani alla riscoperta delle tradizioni
Siamo il paese dei mille campanili, spesso piccoli piccoli, arroccati sulle colline o strapiombo sul mare, ma tutti come unico comune denominatore una storia originale da raccontare, particolari inflessioni dialettali che difendono con orgoglio rivaleggiando con il paese vicino, si tratta dei piccoli borghi italiani i veri custodi di tradizioni secolari, piccoli nuclei abitati che tutto il mondo ci invidia. Andiamoli a scoprire grazie a questa guida (clicca qui) che ci aiuta a individuarli da nord a sud con le loro attrazioni peculiari e gli alberghi diffusi, strutture ricettive che permettono di poter dormire in stanze sparse in tutto il paese antico a contatto con le persone del posto, dove specialmente le persone anziane sono i veri custodi di storie e leggende antiche. Una volta dentro le antiche mura in pietra chiudete gli occhi e fatevi trasportare in questi viaggi nel tempo alla ricerca di un’Italia genuina che solo questi posti tentano di tenere in vita. E’ possibile ed per certi versi auspicabile, specialmente in tempi di calura estiva, abbinare una vacanza nei borghi con il turismo balneare o con quello montano, dove le camminate e le escursioni ad antiche chiese e monasteri, vengono abbinate con degustazioni etno-gastronomiche.
Vacanze alla ricerca di se stessi
Voglia di evadere dalla vita moderna? Perché no! Vi sono molti modi, alcuni anche economici, per isolarsi dalla routine quotidiana, spegnendo per qualche giorno il telefono e gli invadenti social per depurare la mente e il corpo. Sono molti i posti immersi nel verde dove si possono passare delle esperienze di meditazione spesso ospitati in antiche ville, in centri buddisti o gestiti da associazioni che si occupano di discipline orientali come lo yoga, lo shiatsu, l’ayurveda o centri di meditazione e medicina olistica. Il Centro di Pomaia (Istituto Lama Tzong Khapa) in provincia di Pisa e’ stato un pioniere essendo il più’ famoso e vecchio centro buddhista in Italia dove è possibile avviare percorsi per lo sviluppo delle potenzialità umane; sempre in Toscana, ma in generale in tutta l’Italia centrale, è possibile passare delle esperienze spirituali ritirandosi in antichi monasteri e comunità’, primo fra tutti il Monastero di Camaldoli immerso nelle foreste casentinesi che ospita l’omonima comunità’ dove ci si può ritirare per periodi di meditazione e preghiera dove farsi domande su se stessi e sul significato della vita.
Alla scoperta delle comunità hippie italiane
Nostalgici degli anni 60? State pensando a una soluzione drastica e alternativa alla propria vita? Le comuni in Italia esistono ancora eccome e in taluni casi sono anche in espansione in quanto attirano giovani in fuga dalla vita moderna e dagli stress che la caratterizza. Giusto o no che sia, se siete interessati a vivere un’esperienza del genere possiamo darvi qualche consiglio per cercare di passare qualche giorno di riposo in una di queste comunità’ e magari in futuro andarci a vivere. Per gli amanti del mistico ma anche del mare consigliamo l’antica comunità’ hippie de ‘La Valle della Luna’ in Gallura in Sardegna. Questa località’ raggiungibile solamente a piedi partendo da Capo Testa per un sentiero non facilissimo, ma la soddisfazione una volta raggiunto questo posto meravigliosamente bello, ripaga la fatica. Una volta giunti apparirà alla vostra vista una grande valle caratterizzata da enormi massi granitici scolpiti dal vento che si affaccia sul mare cristallino della Sardegna. Gli ultimi membri dell’antica comune sono i custodi della bellezza del luogo e i testimoni del cambiamento dei tempi e dei visitatori, una bella chiacchierata con loro e’ quindi una tappa obbligatoria oltre che vivere le bellezze del posto. Per gli amanti del bosco e della montagna, ma anche per chi cerca l’isolamento consigliamo di andare a trovare gli ‘Elfi di Toscana’ nelle montagne dell’appennino pistoiese. Si tratta di una comunità’ di circa 100/150 persone divise in diverse microcomunità, non sono facili da rintracciare anche perché’ non vogliono essere troppo disturbate ed amano scegliersi ‘gli ospiti’ che li vanno a trovare. Vivono di agricoltura e di piccolo artigianato in una logica collettivista che li rende autosufficienti verso l’esterno.
Vacanze naturiste si grazie!
Il nudismo nel nostro paese è sempre stato considerato un ‘turismo di nicchia‘, perlopiù da da stranieri o da persone anziane, a causa del vuoto normativo in materia e diciamocelo francamente del bigottismo perbenista di matrice Cattolica imperante, anche se piano piano (come in tante altre cose arriviamo in ritardo) negli ultimi anni qualcosa si sta muovendo. Anche se siamo ancora anni luce lontani dalla Francia, Spagna e dalla vicina Croazia anche da noi per prendere la tintarella come mamma ci ha fatto si sta uscendo da un concetto di ‘tolleranza’ per finire ad uno più maturo di regolamentazione, perlopiù affidata ai regolamenti comunali e regionali. Per l’elenco completo vi rimandiamo alla mappatura dei luoghi autorizzati e a quelli dove vi è tolleranza dell’associazione naturisti italiana (A.N.ITA) ma vi sono tante piccole calette o scogliere dove da anni il nudismo è tollerato da anni. Vi sono anche delle strutture ricettive private dedicate totalmente all’naturismo come villaggi turistici o agriturismi. In ogni caso per evitare multe salate è sempre meglio andare in luoghi autorizzati o dove è possibile avvistare l’arrivo dei tutori dell’ordine allertati da solerti bigotti cittadini. Il naturismo, ricordiamolo, non è una moda ma una filosofia, un modo di essere a contatto con la natura dove non esiste alcun fine sessuale se no nelle menti malate di qualcuno e il proibizionismo che c’e’ sempre stato in Italia ha aumentato proprio questa tendenza completamente assente in altri luoghi. Sono sempre di più infatti i giovani che decidono di sperimentare questa pratica restando meravigliati del senso di libertà che da essere totalmente liberi al contatto con la natura.
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