Il riso nero è oggi molto apprezzato in cucina per i benefici che ha per la salute. In passato, però, la fama di questa varietà di riso era legata alla credenza (non scientifica) secondo cui ogni chicco avesse delle proprietà afrodisiache. Queste voci erano più radicate in Cina, durante il XIX secolo, dove il riso nero era ritenuto così pregiato e raro da essere riservato solo ed esclusivamente alla famiglia reale. Per il resto del popolo questo alimento era conosciuto come “riso proibito” ed era vietato poter beneficiare delle sue proprietà credute l’elisir di lunga vita.
Oggi questo riso si trova in tutti i negozi alimentari e chiunque può usarlo a tavola. Ma quali sono le effettive proprietà di questi chicchi così misteriosi?
Le proprietà del riso nero
Il riso nero si differenzia da quello comune in primis per il suo colore, che da sempre suscita curiosità, e poi per le sue proprietà. Introdurlo nella propria dieta non può che essere una mossa intelligente, vista la quantità di nutrienti importanti che possiede. Gli abbinamenti che si possono fare a tavola sono infiniti: riso nero e verdure è uno di questi, che unisce le proprietà tipiche del riso integrale e quelle indispensabili delle verdure.
Proprio il suo essere integrale, cioè non privato della crusca fibrosa, lo rende un alimento ricco di fibre, importanti per la salute della flora batterica intestinale.
Per di più, il riso nero è anche ricco di antiossidanti ed è naturalmente privo di glutine.
Oltre a essere bello da vedere, quindi, il riso nero è anche buono da mangiare. Pare persino che sia capace di prevenire malattie cardiovascolari e di migliorare la funzione celebrale.
Infine, per le sue vitamine e per i sali minerali che contiene, si può trovare anche in molti cosmetici. Questo ingrediente, infatti, aiuta la pelle a mantenere un aspetto luminoso e giovane e conferisce all’epidermide una maggiore tonicità ed elasticità.
Come usarlo in cucina
Il riso nero ha un sapore particolarmente delicato, una consistenza tenace e un profumo inconfondibile che sa proprio d’oriente. Non esiste solo una tipologia di riso nero: secondo molti blog di cucina, in commercio si possono trovare infatti quello indonesiano, il riso nero Jasmine, il Nerone cinese, il nero Thai o ancora il nero Balarhinaw. Il riso Venere propriamente detto, invece, nasce in Italia nel 1997 a Vercelli, ed è coltivato ancora oggi a Oristano e Novara.
Il riso nero è perfetto da usare in cucina sia per piatti caldi sia per piatti freddi. L’unica accortezza che bisogna fare nel cucinarlo è quella di sciacquarlo per bene con acqua fredda e sgranarlo prima di destinarlo a qualsiasi preparazione, così da eliminare ogni traccia di impurità. In genere, i suoi tempi di cottura sono più lunghi rispetto a quelli di altre varietà, e possono oscillare tra i 30 e i 40 minuti.
É poco indicato per la preparazione dei risotti: essendo amido-resistente, infatti, non si presta bene alle mantecature. Si può però utilizzare per portare a tavola tantissimi altri piatti, dai primi ai secondi, passando anche per gli antipasti.
Per la cottura, infine, si può optare per: la bollitura, uno dei metodi più classici e tradizionali con il quale cucinare il riso in acqua salata; la pentola a pressione, utilissima per ridurre i tempi di cottura il quale si accorcia fino a 20 minuti; la cottura in forno, con l’aiuto di una pirofila e di acqua o brodo vegetale.
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