Un’interessante e appassionato racconto di viaggio di una nostra lettrice Karin G, sulla sua esperienza in North Queensland, che pubblichiamo volentieri. Un posto paradisiaco meta di tanti giovani di tutto il mondo che hanno scelto come loro ‘esperienza della vita‘ l‘Australia questa remota isola/continente che per tanti è divenuta la nuova frontiera della libertà, quello che magari sino a qualche decennio fa erano gli Stati Uniti. Un viaggio a stretto contatto con la natura ma anche con una società, come quella australiana, che ha fatto della tutela dell’ambiente una bandiera d’identità e che Karin G ha deciso di raccontarci…
In viaggio verso la grande barriera corallina australiana…
“Sono atterrata all’aeroporto di Cairns dopo essere partita da Milano e facendo scalo a Singapore, e da lì mi sono diretta a sud, per la precisione verso Mission Beach, un paese sul mare che si trova circa a metà strada tra Cairns e Townsville.
La strada è tutta un susseguirsi di piantagioni di banani e soprattutto di canna da zucchero, era il periodo della raccolta e si sentiva profumo di zucchero filato anche dalla macchina 🙂
Il posto è a dir poco spettacolare, la costa è selvaggia e incontaminata, con pochissimi centri abitati, e la foresta tropicale arriva fino al mare.
Uno di quei posti dove ti rendi conto della potenza della natura, insomma.
Spiagge chilometriche e deserte, alcune costeggiate da eucalipti, vegetazione pazzesca, creek abitati da parecchi coccodrilli che a volte arrivano anche in mare, sentieri che attraversano la foresta tropicale facendoti sentire quasi fuori dal mondo, torrenti e stradine in mezzo a felci che qui da noi si vendono nelle serre come piante da salotto…
La fauna è quella tipica di questa zona dell’Australia: oltre ai
già citati coccodrilli ci sono i canguri (i koala no, stanno più a sud) , i kookaburra ,svariati tipi di rettili e serpenti, ma soprattutto questa zona è la “casa” dei cassowary, che sono una specie protetta (esistono solo qui ed in Nuova Guinea) e oggi in pericolo, soprattutto a causa dei cinghiali che non sono una specie autoctona ma sono stati introdotti da altre zone, e come sempre succede in questi casi finiscono con l’essere una minaccia per la fauna locale, in questo caso perché distruggono il loro habitat nella foresta.
Gli incendi per fortuna non sono arrivati così a nord, né quando ci sono stata io né dopo…
Ma veniamo all’oceano…. Lo splendido Mar dei Coralli, caldo, limpido, cristallino….
Ma non è il classico mare da isoletta tropicale dove ti puoi immergere così tranquillamente, perché qui devi sempre fare i conti con la forza della natura. E quindi, prima di entrare in acqua, meglio controllare perché potrebbe passare di lì uno squalo (a volte si avvicinano alla riva) o un coccodrillo 🙂Poi c’è il periodo delle meduse, e non parliamo delle nostre meduse del Mediterraneo ma di enormi jellyfish da cui, vi assicuro, è meglio non farsi pungere. A novembre per fortuna ancora non c’erano, di solito arrivano tra gennaio e aprile.
Insomma, è uno di quei posti dove capisci che l’uomo a volte deve tirarsi un po’ indietro e lasciare alla natura il suo spazio, perché è così che deve essere.
E che dire della Great Barrier Reef…
Un altro meraviglioso spettacolo della natura.
Partendo da Mission Beach si raggiunge in circa un’ora e mezza di barca (è uno dei punti dove è più vicina, da Cairns ad esempio ci vuole di più), e una volta infilata la maschera e visto cosa c’è lì sotto….
Beh, vi può solo venire voglia di fare qualcosa per aiutare a salvaguardare il mare e le spettacolari creature che lo abitano.
Credo che vedere questi posti dove ancora si percepisce la grandezza e l’importanza della natura aiuti davvero a prendere coscienza di quanto sia importante, da parte di tutti noi, fare il possibile per tutelarla.”
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