Sono privi di caseina, cruelty free e sono prodotti certificati in gomma naturale ricavata dal caucciù.
Che il sesso sia uno dei grandi piaceri della vita penso che siamo tutti d’accordo, che va fatto in maniera sicura penso che lo siamo altrettanto. Ma se assieme a tutto ciò ci aggiungiamo il rispetto per l’ambiente e la sostenibilità sicuramente abbiamo fatto un atto d’amore aggiuntivo verso di noi e verso il pianeta e chi lo abita. Un consumo a nove zeri, quello dei preservativi, che si aggira sui 30 miliardi di condom l’anno, per un giro d’affari attorni ai 10 miliardi di dollari nel 2021. Se tutti iniziassero a gettarli per terra sarebbe un problema smaltirli, anche perché pur essendo in gran parte biodegradabili ci vuole tempo perché si decompongono creando un danno all’ambiente e un pericolo per gli animali. Solo una minoranza dei condom possono essere considerati vegani, occorre quindi cercare di capire come sono fatti e quali sono i comportamenti giusti nello smaltimento.
Tuttavia il settore negli anni si è dimostrato sensibile ai problemi del pianeta e la ricerca ha portato alla creazione di profilattici completamente biodegradabili e vegani, ma bisogna fare molta attenzione a fare la scelta giusta. In questo articolo proviamo a spiegarvi come riconoscerli.
Condom in lattice e vegani: quali sono le differenze?
Innanzitutto i vegani devono sapere che i preservativi ‘tradizionali’ contengono la proteina del latte, ovvero la caseina. Altro elemento da tenere lontano dai nostri ‘cappucci dell’amore’ è la nitrosammine, questa sostanza viene prodotta dal riscaldamento del lattice nelle fasi della lavorazione. In genere i preservativi essendo in gomma sono biodegradabili ma non sono assimilabili ai materiali che producono compost, quindi mai gettarli nell’umido, mai buttarli nel water e soprattutto mai disfarsene in giro o ancor peggio in acqua dove possono venir ingoiati da animali domestici o selvatici e da pesci.
Riassumendo le caratteristica di un preservativo vegan sono:
- non contengono caseina;
- non contengono altri derivati animali;
- sono prodotti cruelty free;
- sono di lattice naturale prodotto dal caucciù;
- in alternativa possono essere utilizzati il cardo o il cacao;
- in genere hanno una certificazione che la comprova;
Ultimo, ma non di minore importanza se al vegan, al biodegradabile e al cruelty free volete aggiungere anche un ‘valore etico‘ comprate prodotti equo-solidali in cui si certifica che non vi è stato sfruttamento oltre che animale, anche umano nella loro produzione essendo il caucciù prodotto in zone dove spesso queste caratteristiche non vengono rispettate.
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