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Ecco Pasly: gioielli e accessori di agridesign

Entrare nel mondo di Pasly, nome d’arte di Pasqualina Tripodi, è qualcosa di particolare perché capisci di come la passione per il proprio lavoro e l’amore per la propria terra possano dar vita a creazioni uniche e originali. Se a tutto ciò ci aggiungiamo la sensibilità per le tematiche ambientali viene fuori Pasly Art Design il marchio di agri-design fondato da Pasly  che raccoglie i suoi gioielli e accessori per la moda. Oggetti mai banali che nascono da una ricerca e che sono ricavati da materiale organico, semi, bacche e altro, trovati durante passeggiate, nel giardino o presi da aziende agricole.  Quello che viene fuori è frutto di uno studio personale e da valutazioni del design, ma in taluni casi anche dalla casualità, partendo dalla forma intorno alla quale riesce a visualizzare istintivamente il futuro oggetto, o per meglio dire ‘gioiello’ di agri-design!

Per Pasly l’eco-design è un valore aggiunto, l’unione tra progettazione, ricerca e sensibilità ambientale.

Un altro punto fermo nelle creazioni di Pasly è il rapporto uomo/natura che trova nella sua Calabria, ed in particolare nella terra Aspromonte dove la potenza e la bellezza della natura è predominante. Ma lasciamo ora alle parole della stessa artista descrivere la genesi del suo lavoro, il significato di agri-designer ed i progetti per il futuro, naturalmente nel segno della sostenibilità.

Raccontaci la tua storia professionale e cosa ti ha portato a fare determinate scelte?

Fare certe scelte non è facile nella vita, forse aver iniziato da piccola ad interessarmi al mondo del gioiello mi ha aiutato a non pormi dei limiti e fare scelte a volte quasi azzardate. Sono un’agri-designer, cioè trasformo alcune produzioni agricole e scarti in ornamenti sostenibili, la prima riconosciuta da Coldiretti in Italia che mi ha conferito ufficialmente questa particolare nuova professione. Nasco come maestro orafo, ho lavorato per anni nel settore più classico dei gioielli, dal 2012 però ho iniziato a concepire una nuova visione tutta mia, quando ancora di green e sostenibilità se ne parlava poco o niente, dando vita al marchio Pasly artDesign. Da allora mi sono concentrata su un prodotto nuovo, difficile inizialmente da far arrivare al pubblico, ma la tenacia mi ha ripagato ed oggi continuo nel mio lavoro di ricerca, sperimentazione e creazione. A spingermi in questa direzione il mio estro e la mia sensibilità verso la natura ed il territorio alle quali ho unito le mie competenze ed il mio senso estetico, dettato dall’amore per il bello.

Quali sono gli oggetti di eco-design che produci e come nascono? Sono frutto di uno studio personale o fai collaborazioni con altri colleghi?

Le mie creazioni sono principalmente gioielli nelle loro consuete categorie: orecchini, bracciali, collane, spille, anelli e così via. Sono costituiti soprattutto da materiale organico come fiori, bacche, semi ecc. che produco e che in parte uso a tale scopo. Le mie creazioni nascono in modo diverso, cioè seguono varie strade, una è quella della casualità, cioè mi trovo a creare partendo dalla forma che mi capita, intorno alla quale riesco a visualizzare istintivamente. Un’altra è quella della scelta, cioè seleziono appositamente o cerco quello che mi serve secondo un progetto già avviato. Ovviamente niente è improvvisato, tutto nasce da valutazioni attente. I miei agri gioielli nascono da uno studio del tutto personale e di tanto in tanto collaboro con altre figure di vari settori, perché penso che sia arricchimento e crescita professionale e personale.

Quali sono i materiali che utilizzi e da dove li ricavi?

Come già accennato prima i materiali possono essere vari ed inconsueti per un gioiello come ad esempio i noccioli della frutta, le fibre grezze, legni dalle forme strane, bacche particolari e tanto altro ai quali aggiungo, in minor parte, elementi metallici o lavorazioni con pietre dure, cristalli e perline. Tutto viene realizzato rigorosamente a mano ed ogni è pezzo è unico perché lo è già per natura. I materiali arrivano dal mio orto/giardino, da aziende agricole o dal frutto di una passeggiata rigenerante nella natura, che poi seleziono, pulisco e stabilizzo perché siano belli e duraturi. Insomma tutto ciò che può essermi utile lo cerco e l’accolgo senza limiti per la mia creatività.

Dacci la tua definizione personale di eco-design? E’ possibile secondo te unire tradizione e richiamo alla natura con moderne ricerche di design?

il mondo è in continuo mutamento e con esso cambia anche il concetto di gioiello. Non bisogna più pensare ad esso come un qualcosa di prezioso da un punto di vista dei materiali usati, ma prezioso deve essere il concetto che sta alla base della sua realizzazione, ed in questo caso niente è più prezioso di madre natura.

Niente in questo periodo storico che stiamo affrontando è più importante delle scelte che noi facciamo a partire appunto dai materiali e dei processi produttivi che stanno alla base di queste realizzazioni. Questo è il pensiero che riporto spesso quando mi viene chiesto cosa penso a tal proposito. Secondo me l’eco design è qualcosa che dà valore aggiunto, l’unione della progettazione e della ricerca di qualità uniti all’estro e alla sensibilità di chi crea. Può essere davvero la rivoluzione in positivo in molti settori e può tranquillamente affiancare o usufruire delle nuove tecnologie, anzi c’è bisogno di continuare in questa direzione per trovare nuove strade e percorrerle per il bene di tutti: economico, sociale e ambientale. Siamo in piena rivoluzione e questa rivoluzione porterà sempre di più a cercare e trovare nuove strategie e prodotti.

La scelta dei materiali e dei processi produttivi vanno incontro ad imprescindibili esigenze di sostenibilità ambientale.

Esiste attualmente in Italia la sensibilità per questo tipo di oggetti o rimane comunque un mercato di nicchia?

In Italia, nonostante siamo stati negli anni pionieri di tante cose che ci hanno contraddistinto e fatto stimare nel mondo, siamo lenti a recepire i cambiamenti e ad accogliere le nuove frontiere. Sicuramente oggi grazie ai social e ai movimenti in difesa per il pianeta si è incominciato ad avere maggiore attenzione verso temi e prodotti che guardano alla sostenibilità, infatti c’è un forte incremento di tendenza e questo fa ben sperare per il futuro, ma ancora c’è tanto da fare. Creazioni come le mie si trovano in questo periodo storico a fare il grande passo verso un pubblico più ampio anche se pur sempre di nicchia ancora, o meglio… verso una clientela colta, attenta e sensibile per indole e non per moda a certe tematiche come il green fashion.

Nella tua Calabria esiste un forte rapporto uomo/natura, quanto è stato determinante questo fattore nelle tue scelte professionali?

Assolutamente determinante, a maggior ragione venendo da una realtà come quella dell’Aspromonte dove la potenza e la bellezza della natura è predominante, dove mito leggende e realtà si fondono insieme. Come dico spesso il mio rapporto con il territorio è passionale, è fuoco che scorre nelle vene, mi sento davvero parte di quei luoghi e della loro storia. Sono stati l’amore, l’orgoglio e il senso di appartenenza a spingermi verso casa e a voler credere che dalla Calabria potesse nascere qualcosa di nuovo, iniziare un percorso di rinascita, senza grandi pretese e a piccoli passi.

Hai un nome d’arte ‘Pasly‘ ci racconti come è nato?

Il mio nome d’arte Pasly ha dietro una storia che mi piace ricordare sempre con piacere. Devo questo nome ad una donna straordinaria, che nella sua vita ha amato tutto ciò che è bello, una donna energica e poliedrica, grintosa e determinata…senza peli sulla lingua, lei è Marta Marzotto. Mi disse: “non puoi assolutamente chiamarti Pasqualina, bisogna pensare a qualcos’altro…perché non Pasly…e dillo che te l’ho dato io!”. Non ci credevo, è stato davvero un grande gesto e un grande regalo, da allora sono diventata Pasly.

Stai avendo dei riscontri, sia di pubblico che di riconoscimenti? Parlaci infine del tuo prossimo progetto in ponte o di una delle tue realizzazioni a cui tieni particolarmente…

Fortunatamente i riconoscimenti fino ad ora sono stati tanti, tra questi ricordo sempre con piacere gli Oscar Green 2017 che mi hanno consentito sicuramente di arrivare ad un pubblico più ampio. Ottenere riconoscimenti grandi o piccoli è importante nel percorso di ognuno di noi, perché ti danno la carica e l’entusiasmo per andare avanti e meglio.

Sono felice anche di avere un pubblico molto affezionato, non sarei nulla senza tutte quelle persone che apprezzano il mio operato, e la mia nuova visione del gioiello.

Sapere che sempre più persone si avvicinano al mondo della sostenibilità, anche da indossare, è meraviglioso. I progetti sono tanti, anche se, a causa del covid, come molti ho dovuto mettere tutto in pausa, spero di riprendere iniziando dai più piccini, dare la possibilità di sognare imparando, per progettare un futuro migliore.

Parlaci di un aspetto non affrontato e che vuoi che venga evidenziato.

Non saprei…contattatemi se ne volete sapere di più 🙂

Per conoscere il mondo di Pasly  non vi resta che contattarla:

Sito web: Pasly Art Design

Email: paslyartdesign@gmail.com

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