Marchio vegan e Animale free la certificazione che ci indica che stiamo acquistando abbigliamento cruelty FREE!
Si parla tanto di eco-fashion, sappiamo tutti che per molti è una necessità etica indossare un capo di abbigliamento o un outfit la cui produzione non abbia significato la sofferenza o la morte di un animale. Tanti sono gli stilisti che si stanno muovendo in tal senso, specialmente tra quelli emergenti, ma come riconoscere i marchi del mondo della moda che hanno fatto genuinamente questa scelta? Vi è un’iniziativa della Lav (Lega italiana antivivisezione) volta a promuovere e a premiare, attraverso un certificato ‘Animal Free Fashion’ , la moda cruelty free in tutte le sue forme.
Il ‘Raiting Aff’ è una sorta di valutazione del prodotto o della marca in base al non utilizzo da parte di quell’azienda di materiale di origine animale, un sistema premiante progressivo diviso in 4 step.
Come riconoscere i prodotti a marchio vegan ed animal free?
I marchi Animal Free (o marchi vegan) si riconoscono per il simbolo (un cane alato) che viene posto in un etichetta di tutti i prodotti che hanno sottoscritto l’impegno a non usare in maniera permanente materiali di origine animale e a trovare alternative eco friendly sempre disponibili, leggi anche i nostri consigli per vestire in maniera vegan e crueelty free , sono solo una delle tante certificazioni vegan che fortunatamente si stanno sempre più affermando, segno che i consumatori, anche in Italia, diventano sempre più sensibili alle tematiche del rispetto degli animali.
Le aziende che aderiscono al progetto “vegan” per raggiungere la qualifica ufficiale di Animal free company devono completare 4 passaggi. Il requisito minimo per poter beneficiare del marchio ‘Animali free’, contrassegnato come livello V , prevede nella produzione di vestiti e accessori la sostituzione delle pellicce animali; il passo successivo (livello VV) comporta la sostituzione delle piume; terzo passaggio (VVV) fare a meno della pelle e della seta; quarto (VVV+) e ultimo gradino della moda etica, certificata dalla Lav è l’abbandono della lana. Nel progetto ‘Animal Free Fashion’ si vuole premiare attraverso un percorso non solo le aziende che abbandonano l’utilizzo di ‘animali da pelliccia’ in senso classico ma anche l’utilizzo degli animali come risorse derivate come possono essere piume, seta e lana. L’adesione da parte delle aziende al progetto è totalmente gratuita e non comporta per le stesse alcune spesa se non quella per uniformarsi agli standard che vogliono raggiungere.
Cosa sono i marchi vegan e a cosa servono?
I cosiddetti marchi di qualità, in questo caso cruelty free ed etici, sono dei certificati che vengono rilasciati previo il raggiungimento di determinati standard qualitativi nelle produzione, commercializzazione e smaltimento.
Più in generale un capo d’abbigliamento o un outfit di moda con un certificato cruelty free è chiamato a mantenere dei parametri ambientali e sociali il lavoro umano e le tradizioni del territorio.
Certificati che attestino che un capo di moda è eco-sostenibile ne abbiamo diversi, in generale seguono tutti, con alcune sfumature, dei principi guida di rispetto ’ambientale, sociale e dei diritti degli animali, ma non tutti sono marchi completamente cruelty free.
Spesso alcuni marchi possono essere scambiati come specchietti per le allodole, bisogna dire invece che questi riconoscimenti sono invece un attestato che aiutano il consumatore consapevole a scegliere e a scegliere bene in un mondo globale dove è sempre più difficile rintracciare l’origine di un determinato prodotto. Un marchio vegan è quindi una scelta di consumo consapevole ed etico.
Quali sono i maggiori marchi di abbigliamento cruelty e animal free?
Animal Free: come abbiamo detto si tratta di un progetto di moda etica promosso da Lav che certifica attraverso dei parametri il livello di aderenza di una determinata azienda ad un certo tipo di moda che prevede il non utilizzo degli animali nella produzione e nel confezionamento di oggetti di vestiario o capi di moda in generale. Vi sono quattro livelli: V, VV, VVV, VVV+. Per ottenere il marchio bisogna rispettare i parametri previsti almeno per il primo livello che identifica la presenza di prodotti di moda privi di prodotti di origine animale.
Peta Cruelty Free Fashion: questa organizzazione seppure non presente in Italia, spesse volte si è occupata di moda Made in Italy e molte volte di marchi di moda italiane. Capita che siano gli stessi produttori nostrali che si sono rivolte a lei per ottenere la certificazione e il logo Peta Approved Vegan. Tale logo attesta l’eticità del prodotto in questione dal punto di vista Vegan, ovvero che per realizzarlo non siamo stati utilizzati prodotti di origine animali o che in ogni caso un essere vivente abbia dovuto in qualche maniera soffrire. Per ottenerlo bisogna compilare un form in ogni caso verrà richiesto un contributo di 250 €.
Vegan ok: non si tratta di una normale certificazione ma di una scelta etica in cui non ci sono alibi in quanto a rilasciare il marchio Vegan ok sono tutte persone vegane che hanno a cuore la causa. Si tratta di un marchio etico nato in Italia e che segue una procedura severa che attesta con scrupolo la veridicità di quello che si presenta. Non si tratta solo di prodotti di abbigliamento e di moda ma di tutti quei prodotti che in qualche maniera possono essere utilizzati animali.
Quali sono le differenze tra le marche vegan e cruelty free?
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