Nel mondo in continua evoluzione della mobilità sostenibile, le auto elettriche hanno acquisito una posizione di rilievo come una delle principali alternative ai veicoli a combustione interna. Esiste un mondo di alternative ecologiche che meritano attenzione e che potrebbero rappresentare la chiave per un futuro più sostenibile sulle strade. In questo articolo, esploreremo tre di queste alternative: biocarburanti, E-Fuel e auto a idrogeno.
I dati per la verità mostrano che gli italiani sono piuttosto dubbiosi sull’elettrico, le auto elettriche pure vendute nel 2022 rappresentano ancora il 3,7% delle immatricolazioni, va molto meglio per le ibride con il 34,8% sul totale delle auto vendute in Italia. Dubbi, domande, perplessità avvolgono il lungo passaggio che porterà si spesa al 2035 ad abbandonare le auto a combustione. Come se non bastasse ci si sono messi anche i complottisti che esaurita la loro foga con il Covid ora se la prendono contro l’elettrico e contro i cambiamenti climatici. La nostra guida si propone di svelare le complesse sfide ambientali e le soluzioni innovative in grado di rivoluzionare il settore dei trasporti. Dalle coltivazioni di materie prime rinnovabili per i biocarburanti all’elaborazione di carburanti sintetici e all’uso dell’idrogeno come fonte di energia, ci immergeremo in un mondo di possibilità che va oltre la tradizionale auto elettrica. Attraverso questo articolo, forniremo un’analisi dettagliata delle caratteristiche di ciascuna alternativa, mettendo in risalto i vantaggi e le sfide che esse comportano. Sarà nostra premura fornire informazioni chiare e basate su evidenze scientifiche, in modo da aiutarti a prendere decisioni informate quando si tratta di scegliere il tuo prossimo veicolo eco-friendly.
Biocarburanti la scelta bio per i trasporti
I biocarburanti rappresentano una categoria di carburanti ottenuti da materie prime biologiche, come piante, alghe o rifiuti organici. Questi combustibili possono sostituire o essere miscelati con i carburanti fossili tradizionali nei veicoli. Qui di seguito, spieghiamo le diverse materie prime utilizzate nella produzione di biocarburanti:
Biodiesel: il biodiesel è ottenuto da oli vegetali o grassi animali. Questa materia prima viene trattata attraverso un processo chiamato transesterificazione per creare un carburante simile al diesel. Si tratta di una valida alternativa per i veicoli diesel.
Etanolo: l’etanolo, o alcol etilico, è un biocarburante derivato dalla fermentazione di materie prime ricche di zuccheri o amidi, come il mais o la canna da zucchero. L’etanolo è spesso miscelato con la benzina per ridurre le emissioni di CO2. Processo di produzione dei biocarburanti
Il processo di produzione dei biocarburanti può variare a seconda del tipo di biocarburante, ma in generale, coinvolge diverse fasi:
Raccolta della materia prima: questa fase implica la coltivazione e la raccolta delle materie prime biologiche, come coltivazioni di mais, soia o canna da zucchero per l’etanolo, o coltivazioni di colza o oleaginose per il biodiesel.
Trasformazione: le materie prime vengono trasformate attraverso processi chimici o biologici per produrre il biocarburante desiderato. Ad esempio, per il biodiesel, si utilizza la transesterificazione, mentre per l’etanolo, si sfrutta la fermentazione.
Raffinazione: il biocarburante viene sottoposto a una fase di raffinazione per eliminare eventuali impurità e renderlo adatto all’uso nei veicoli.
Vantaggi ambientali dei biocarburanti
I biocarburanti offrono vantaggi ambientali significativi:
Riduzione delle emissioni di gas serra: Poiché i biocarburanti sono ottenuti da materie prime biologiche, le emissioni di CO2 associate alla loro combustione sono parzialmente compensate dalla cattura di CO2 delle piante durante la crescita. Questo riduce l’impatto complessivo sul cambiamento climatico.
Uso di risorse rinnovabili: Le materie prime per i biocarburanti sono rinnovabili, il che significa che possono essere coltivate in modo sostenibile per soddisfare la domanda di carburante.
Svantaggi dei biocarburanti:
Concorrenza con l’agricoltura alimentare: la produzione su larga scala di biocarburanti può portare a una maggiore competizione tra le colture destinate alla produzione alimentare e quelle utilizzate per la produzione di biocarburanti. Questo può innalzare i prezzi degli alimenti e avere impatti negativi sulla sicurezza alimentare in alcune regioni.
Utilizzo intensivo di terre agricole: la coltivazione di materie prime per i biocarburanti richiede vaste estensioni di terreno agricolo. Questo può portare alla deforestazione o alla conversione di ecosistemi naturali in terreni coltivabili, con conseguenti perdite di biodiversità e impatti negativi sugli ecosistemi.
Consumo di risorse idriche: la produzione di biocarburanti richiede notevoli quantità di acqua, il che può esacerbare problemi legati alla scarsità idrica in alcune regioni.
Emissioni di gas serra indirette: la produzione di biocarburanti e la conversione dei terreni agricoli possono comportare emissioni indirette di gas serra, ad esempio attraverso la deforestazione e la liberazione di carbonio precedentemente sequestrato nel suolo.
E-Fuel (Carburante Sintetico)
Gli E-Fuel, noti anche come carburanti sintetici, rappresentano un’altra alternativa affascinante ai carburanti tradizionali. In questa sezione, esamineremo da vicino cosa sono gli E-Fuel, come vengono prodotti e quali benefici ambientali offrono.
Cosa sono gli E-Fuel? Gli E-Fuel, o carburanti sintetici, rappresentano un gruppo di carburanti ottenuti attraverso processi chimici noti come “Power-to-Liquid” (PtL) o “Power-to-Gas” (PtG). Questi processi sintetizzano molecole organiche utilizzando anidride carbonica (CO2) catturata dall’atmosfera e idrogeno ottenuto da fonti rinnovabili. Gli E-Fuel possono essere utilizzati in veicoli a combustione interna, motori a turbina a gas e altre applicazioni.
Il processo di produzione degli E-Fuel coinvolge diverse fasi:
Cattura della CO2: l’anidride carbonica viene catturata dall’aria o da fonti industriali e trasformata in una forma utilizzabile.
Produzione di idrogeno: l’idrogeno viene generato da fonti rinnovabili, come l’energia solare o eolica, attraverso elettrolisi dell’acqua.
Sintesi degli E-Fuel: la CO2 catturata e l’idrogeno prodotto vengono combinati attraverso processi chimici per produrre E-Fuel.
Vantaggi ambientali degli E-Fuel
Riduzione delle emissioni di CO2: poiché la CO2 utilizzata nella produzione è catturata dall’atmosfera, gli E-Fuel contribuiscono alla riduzione delle emissioni di gas serra. Ciò è particolarmente rilevante per il settore dei trasporti.
Utilizzo di fonti energetiche rinnovabili: gli E-Fuel possono essere prodotti utilizzando idrogeno derivato da fonti rinnovabili, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili.
Superare alcuni svantaggi per arrivare alla produzione su larga scala degli E-Fuel :
Costi elevati: al momento, la produzione di E-Fuel è costosa, in parte a causa dei costi associati alla cattura della CO2 e all’elettrolisi dell’acqua.
Efficienza del processo: il processo di produzione degli E-Fuel può comportare perdite di energia, e migliorare l’efficienza è un obiettivo importante.
Disponibilità di idrogeno rinnovabile: la produzione di idrogeno da fonti rinnovabili richiede infrastrutture e tecnologie specifiche, e la disponibilità di idrogeno verde è una sfida.
Rilevanza degli E-Fuel nel settore dei trasporti
Gli E-Fuel possono svolgere un ruolo importante nel settore dei trasporti, in particolare nelle situazioni in cui le batterie elettriche potrebbero non essere la soluzione ideale. Questo include il settore dell’aviazione, del trasporto marittimo e il supporto alla mobilità sostenibile nei luoghi in cui le infrastrutture per la ricarica elettrica sono limitate.
Le auto a idrogeno: tra mito e realtà un settore che guarda al futuro
Come funzionano le auto a idrogeno? Le auto a idrogeno sono alimentate da celle a combustibile, che convertono l’idrogeno in elettricità per alimentare il motore elettrico del veicolo.
Ecco le fasi:
Produzione di elettricità: l’idrogeno immagazzinato nel serbatoio viene inviato alla cella a combustibile, dove reagisce con l’ossigeno presente nell’aria. Questa reazione produce elettricità.
Motore elettrico: l’elettricità generata alimenta il motore elettrico del veicolo, fornendo la potenza necessaria per muovere l’auto.
Emissioni: l’unica emissione prodotta da un’auto a idrogeno è il vapore acqueo, il che significa zero emissioni di gas serra o inquinanti dell’aria sul luogo. Questo rende le auto a idrogeno attraenti dal punto di vista ambientale.
Produzione dell’idrogeno per le auto a idrogeno
L’idrogeno utilizzato nelle auto a idrogeno può essere prodotto attraverso vari metodi, tra cui:
Elettrolisi dell’acqua: questo processo sfrutta l’energia elettrica per separare le molecole d’acqua (H2O) in idrogeno (H2) e ossigeno (O2).
Riforma del metano: l’idrogeno può essere estratto dal metano (CH4) attraverso un processo di riforma, sebbene questa opzione implichi l’uso di un combustibile fossile.
Fonti rinnovabili: l’idrogeno verde può essere prodotto utilizzando l’energia solare o eolica per alimentare l’elettrolisi dell’acqua, rendendo il processo sostenibile.
Vantaggi ambientali delle auto a idrogeno
Zero emissioni in loco: le auto a idrogeno non emettono inquinanti dell’aria o gas serra sul luogo, contribuendo a migliorare la qualità dell’aria.
Utilizzo di idrogeno verde: l’uso di idrogeno prodotto da fonti rinnovabili riduce l’impatto ambientale complessivo.
Sfide nell’adozione delle auto a idrogeno Le auto a idrogeno devono affrontare alcune sfide:
Infrastrutture di rifornimento: la disponibilità limitata di stazioni di rifornimento di idrogeno può limitare l’adozione diffusa.
Produzione di idrogeno sostenibile: la produzione di idrogeno verde richiede investimenti in tecnologie e infrastrutture per garantire una produzione su larga scala.
Costi elevati: Le auto a idrogeno tendono ad avere costi iniziali più alti rispetto alle auto elettriche a batteria.
Rilevanza delle auto a idrogeno nel settore dei trasporti
Le auto a idrogeno potrebbero essere particolarmente rilevanti nei settori in cui le batterie elettriche possono presentare limitazioni, come il trasporto pesante, le flotte di veicoli commerciali e il trasporto su lunghe distanze. Come del resto tutto il settore dei trasporti ‘green’, l’espansione decisiva richiederà investimenti nelle infrastrutture di rifornimento e la produzione sostenibile di idrogeno.
Altre Possibili Alternative
Mentre le auto elettriche, i biocarburanti, gli E-Fuel e le auto a idrogeno sono alcune delle alternative più conosciute ai veicoli tradizionali, esistono anche altre opzioni interessanti che potrebbero contribuire a una mobilità più sostenibile. Va detto che in tutto il settore sono in corso nel mondo notevoli investimenti e la ricerca finalmente sta cominciando a correre. Quello che attualmente è in fase embrionale nel giro di pochi anni potrebbe diventare una delle tanti soluzioni per mettere fine all’era dei combustibili fossili e per aiutare questo pianeta a non collassare.
In questa sezione, daremo uno sguardo a alcune di queste possibili alternative.
Veicoli a gas naturale comprimuto (GNC). I veicoli a GNC utilizzano il gas naturale come carburante, che è più pulito rispetto ai combustibili fossili convenzionali. Questi veicoli sono ampiamente utilizzati nei trasporti pubblici e nel trasporto merci.
Veicoli ibridi plug-in. I veicoli ibridi plug-in (PHEV) combinano un motore a combustione interna con un’unità elettrica ricaricabile. Possono funzionare in modalità completamente elettrica per brevi distanze, riducendo così l’uso di carburanti fossili.
Veicoli a energia solare. Alcuni prototipi e veicoli sperimentali utilizzano l’energia solare per alimentare i motori elettrici. Questi veicoli possono essere particolarmente adatti per spostamenti urbani.
Veicoli ad aria compressa. I veicoli ad aria compressa utilizzano l’aria compressa per alimentare il motore. Sebbene siano ancora in fase di sviluppo, possono rappresentare una possibile alternativa ecologica.
Veicoli a pedalata assistita. I veicoli a pedalata assistita, come le biciclette elettriche, possono ridurre l’uso dei veicoli tradizionali nelle città e promuovere uno stile di vita attivo e sostenibile.
Trasporto pubblico migliorato e integrato. Un sistema di trasporto pubblico ben sviluppato, con autobus e treni elettrici o a idrogeno, può ridurre la necessità di possedere un veicolo privato e contribuire alla sostenibilità urbana.
Veicoli connessi e condivisi. L’adozione di veicoli connessi e sistemi di condivisione dell’auto può contribuire a ottimizzare l’uso dei veicoli esistenti e ridurre la necessità di nuovi veicoli.
Mentre queste alternative possono non essere ampiamente diffuse o adatte a tutte le situazioni, rappresentano potenziali soluzioni per migliorare la sostenibilità dei trasporti e ridurre l’impatto ambientale. È importante rimanere informati sulle tendenze emergenti nel settore della mobilità e considerare le opzioni disponibili in base alle proprie esigenze e alle condizioni locali. L’importante, almeno in Europa, sarebbe arrivare nel 2035 a dare l’addio definitivo alle benzine derivate dai combustibili fossili.
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