Un film documentario che denuncia i pesanti effetti del batterio denominato Xylella fastidiosa sugli ulivi del Salento e che si sta espandendo sempre di più a macchia d’olio nel resto delle Puglie, ma anche in altri luoghi della penisola. La regista salentina Paola Ghislieri ha voluto raccontare questo terribile momento che sta vivendo l’agricoltura della sua terra facendo parlare i protagonisti, ovvero gli agricoltori e imprenditori, ma anche esperti come gli agronomi che stanno combattendo questa battaglia contro un nemico, per molti versi invisibile, che sta devastando l’olivicoltura pugliese e che costringe i proprietari ad abbattere gli olivi malati sconvolgendo il paesaggio della zona ed estirpando spesso piante antiche di centinaia, se no di migliaia di anni. Il tutto in attesa di un intervento più energico ed incisivo dello stato che permetta di sostituire le piante malate con alcune specie immuni.
Ecco qua sotto il documentario a cui fa seguito un’intervista in esclusiva alla regista.
Il documentario ‘Xylella Fastidiosa – The Apocalypse of Salento’ racconta un realtà grave che affligge questa zona agricola della Puglia e che rischia di espandersi a macchia d’olio in tutta la penisola mettendo a rischio l’intera olivicoltura italiana. Come e quando è nato il progetto di realizzare questo documentario? Chi l’ha fatta interessare all’argomento?
“Mio padre ha un Azienda Agricola in Puglia, che gli ha lasciato la nonna che era pugliese. L’ho visto disperato per la Xylella che ha colpito i suoi olivi e ho deciso di fare un reportage su questo problema che è un danno enorme per l’ambiente e per la Puglia”.
Come ha raccolto il materiale e con quale criterio ha scelto le persone da intervistare?
“Ho filmato il documentario da sola in tre settimane. Ho fatto il giro di diverse zone della Puglia, volevo fare vedere diverse immagini del paesaggio com’era, com’è e come sarà.
Ho intervistato persone che hanno risentito del problema Xylella; agricoltori, agronomi, braccianti agricoli, ecc. Sono anche stata all’Università di Bari per avere il parere di una ricercatrice del CNR: Dr Maria Saponari.
Una volta giunta in Salento per le riprese che situazione ha trovato?
“Mia nonna adorava la Puglia e da piccola vi ho passato molto tempo. Il paesaggio che ho trovato adesso è completamente diverso. Ricordo olivi verdi, grandissimi e pieni di salute. Per me l’immagine della Puglia era il verde degli olivi. Ora non lo è più”.
Gli agricoltori interessati vivono con rassegnazione gli eventi o c’è volontà di reagire?
“Gli agricoltori sono disperati e stanno facendo quello che possono per cercare di combattere questo batterio. Provando prodotti vari, togliendo rami infetti, ecc. C’è anche chi tenta di innestare sulla Cellina di Nardò altri tipi di olivo come il Leccino, per cercare di recuperare le piante colpite”.
Esistono delle ricerca in atto per sconfiggere la Xylella Fastidiosa o semplicemente si continua a perseguire la politica di estirpare gli alberi malati?
“Finora non c’è ancora una cura o trattamento per la Xylella Fastidiosa. L’estirpazione procede a rilento, perché gli agricoltori aspettano contributi dalla parte dello Stato per ripiantare varietà immuni”.
Che idea si è fatta della presenza della Xylella nel sud Italia? Alcune teorie ‘complottiste’ o quasi puntano il dito sul fatto che si voglia danneggiare l’unico grande rivale dell’olio di palma al mondo, ovvero l’olio d’oliva, e la dieta mediterranea nel suo complesso. Pensa che siano tutte teorie prive di fondamento o il sospetto che ci sia qualcosa dietro rimane?
“Ci sono tante teorie ‘complottiste’ sulla Xylella, personalmente non penso siano valide”.
Ha avuto riscontri e riconoscimenti per il suo lavoro o in taluni casi è stato visto con sospetto e fastidio?
“La risposta è stata molto positiva, particolarmente in Puglia”.
Ci parli dei suoi progetti futuri e della sua attività di regista.
“Ho filmato un altro documentario in Puglia sugli animali domestici abbandonati e sul randagismo. Ora lo sto montando”.