Quello della moda è uno dei settori più influenti a livello sociale e maggiormente presenti nel vissuto quotidiano di ognuno di noi.
Tali caratteristiche assegnano al comparto grandi responsabilità, tanto che le scelte di designer di moda e stilisti non possono non tenere conto di due temi sensibili: quello relativo alla sostenibilità e quello dell’inclusione.
I capi d’abbigliamento non possono più essere creati a partire esclusivamente dell’estetica tradizionale e del nuovo a ogni costo, ma devono prendere in considerazione tutte le sfaccettature della realtà, nonché del sentire e del vivere moderno. Solo così la moda può porsi a un più alto livello di consapevolezza e può sperare di sensibilizzare l’opinione comune nei confronti di tematiche tanto sensibili quanto attuali.
In questo articolo andremo ad analizzare le caratteristiche che deve possedere la moda per potersi dire sostenibile e inclusiva, nonché i motivi per i quali sostenibilità e inclusività devono procedere di pari passo.
Che cos’è la moda sostenibile
Quando si parla di sostenibilità, si fa riferimento tanto alla sostenibilità ambientale, quanto a quella sociale.
La moda sostenibile è dunque quella che, da un lato, adotta comportamenti virtuosi al fine di ridurre il proprio impatto negativo sull’ambiente, mentre dall’altro si preoccupa delle condizioni dei lavoratori.
Per essere considerata sostenibile in termini ambientali, potrà scegliere svariate strade, dall’impiego di tessuti e materiali ecosostenibili, riciclati o riciclabili, alla riduzione delle emissioni di CO2 in fase di produzione e distribuzione. Al fine di diventare maggiormente sostenibile in termini sociali, dovrà invece garantire a chi opera nel settore stipendi adeguati, buone condizioni di lavoro e, non ultimo, inclusività.
Moda e inclusività
Il rapporto tra moda e inclusività ha dunque inizio proprio in ambito lavorativo e consiste nel consentire a ogni soggetto, indipendentemente da genere, orientamento sessuale, religione, nazionalità, presenza di disabilità e via dicendo, di poter operare, in base alle proprie competenze, all’interno del settore, senza subire discriminazioni di alcun tipo e avendo, al contrario, la possibilità di esprimere il meglio di sé e di dare il proprio contributo alla società per la quale lavora.
Capi d’abbigliamento sempre più inclusivi
La moda inclusiva è però molto di più e riguarda non solo le condizioni dei lavoratori, ma anche le nascenti esigenze dei fruitori, i quali necessitano di capi che si adattino al meglio alla loro sensibilità, fisicità e identità, senza creare discriminazioni e aiutandoli a esprime al meglio il proprio modo di essere.
Per venire incontro a questa nuova sensibilità, la Camera Nazionale della Moda Italiana ha approvato, nel 2019, il “Manifesto della diversità e dell’inclusione”, con il quale ha gettato le basi per favorire lo sviluppo di un mercato della moda sempre più attento alle diversità e all’inclusività.
Vestiti inclusivi: quali caratteristiche possiedono
Ogni tipologia di abito o vestito può diventare inclusivo e permettere a ognuno non solo di indossarlo, ma anche di riconoscersi nelle campagne di marketing proposte dalle aziende.
Un capo d’abbigliamento inclusivo potrà abbattere le barriere e i pregiudizi riguardanti, a seconda dei casi e delle scelte dei designer, le identità di genere, le taglie e le disabilità.
Oggi è possibile trovare abiti di tendenza pensati per donne curvy, indumenti gender fluid, abiti d’alta moda studiati per rispondere alle reali esigenze di chi è affetto da qualche disabilità e non vuole rinunciare all’eleganza e a valorizzarsi.
Sostenibilità e inclusività: conclusioni
Come abbiamo visto, i temi della sostenibilità e dell’inclusività, oltre a intrecciarsi in modo inestricabile, rivestono oggi una grande importanza.
Le case di moda, ma anche i designer di abbigliamento e i rivenditori, per sensibilizzare e soddisfare le richieste di una clientela sempre più esigente e attenta non solo alla qualità e ai trend del momento, ma anche al rispetto nei confronti dell’ambiente, della società e della propria individualità, non dovrebbero rinunciare all’opportunità di portare avanti in parallelo queste due tendenze.
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