Un marchio Made in Italy fatto di persone, idee e tradizioni, in questo caso quelle del lontano Perù, dove da millenni uomini e donne si tramandano la lavorazione della lana naturale di Baby Alpaca un tessuto eccezionale in fatto di resistenza, leggerezza e sofficità ma soprattutto calore. Lo stile italiano e questa preziosissima lana lavorata da artigiani peruviani ha la doppia caratteristica di essere un tessuto completamente naturale e di essere un prodotto di moda etica ovvero dove la mano d’opera non viene sfruttata ma riceve il giusto compenso per il prezioso lavoro svolto nella realizzazioni degli abiti. Valerie Cesaratto, fondatrice del marchio, racconta ai lettori di Natural Mania Magazine la storia, la filosofia ed i progetti che vogliono portare ad essere Inkanti un simbolo di un altro modo di fare moda dove alla qualità e alla bellezza assoluta dei capi realizzati si uniscono principi di sostenibilità ed eticità ambientale.
Valerie, parlaci della tua storia professionale e di come e perché hai creato il marchio Inkanti?
La mia storia professionale ha avuto inizio in Francia, dove sono nata, nell’ambito commerciale per poi proseguire in Italia sempre nel commercio ma nel settore dell’arredamento dove si è conclusa causa il fallimento dell’azienda dove lavoravo. Inkanti è nato in seguito ad un viaggio in Perù dove ho scoperto la fantastica fibra di baby alpaca, poco conosciuta e diffusa in Italia. Mi sono letteralmente “inkantata”, ero senza lavoro, e mi sono detta è forse il momento giusto per lanciarmi in questa pazza avventura imprenditoriale con il desiderio di fare conoscere questa eccezionale e preziosa fibra con uno stile italiano, originale e versatile presentandolo a molte più donne in cerca di pregiate fibre naturali ma anche in modo etico, guidata dal pensiero che il miglior modo di aiutare una comunità e un’economia locale a crescere sia grazie al suo lavoro.
Chi sono le persone che lavorano con te nella realizzazione dei capi e che ti hanno aiutato ad avviare l’azienda?
Inkanti è circondato di donne, da Alessia, una giovane fashion designer, ai miei fornitori peruviani che sono anche lì artigiane donne. Diciamo che queste persone sono le basi solide del marchio Inkanti. Poi le donne sono ancora presenti nella realizzazione del sito con l’e.commerce e per la parte commercialista.
Poi, devo essere grata al mio compagno, alla mia famiglia e agli amici per il loro sostegno, e incoraggiamento che sono fondamentali quando ci si lancia in un tipo di avventura professionale come questo.
Spiegaci cosa significa fare moda etica, artigianale e naturale?
Per me fare moda etica, artigianale e naturale significa rispetto per la natura, per le culture e usare materie prime naturali d’eccellenza. Innanzitutto, ogni capo d’abbigliamento Inkanti viene realizzato esclusivamente nel territorio dove gli alpaca vivono e pascolano, sugli altipiani delle Ande, in lana naturale di baby alpaca ed è totalmente privo di fibre sintetiche per non snaturarne le preziose qualità, per rispettare la nostra pelle e avere meno impatto ambientale possibile.
Tutti i nostri capi vengono lavorati artigianalmente dai maestri peruviani nelle loro terre d’origine, autentici custodi dell’arte della tosatura e della lavorazione della lana di Alpaca che è una fibra naturale.
La grande tradizione artigianale peruviana della maglieria è la storia di Uomini e Donne. Per noi è fondamentale rispettare il loro lavoro, senza sfruttamento, poiché il lavoro è dignità e va remunerato al giusto prezzo. In questo modo, quando si acquista un capo Inkanti, si ha la consapevolezza che una parte del suo prezzo sia servito a contribuire concretamente allo sviluppo di queste comunità, creando società più prospere.
I capi sono realizzati reinterpretando l’antica lavorazione della fibra di Alpaca in Perù quali sono le caratteristiche di questi materiali?
Innanzitutto, tengo a specificare che il termine “Baby Alpaca” non identifica il pelo del cucciolo di alpaca, come si potrebbe pensare, ma la sua particolare finezza. Il baby alpaca viene ricavato dagli alpaca più giovani e dalle zone del manto degli adulti dove il pelo è più sottile. Più fine è la fibra, maggiore è la qualità della lana.
Il Baby alpaca è morbido come il cashmere, soffice, leggero e setoso sulla pelle. L’incantevole morbidezza, dovuta alla finezza e alla struttura microscopica particolarmente liscia della sua fibra, rende i capi in baby alpaca deliziosamente avvolgenti.
La lana di baby alpaca è fino a sette volte più calda delle fibre più diffusamente utilizzate e altamente traspiranti. La fibra, cava e piena di microscopiche tasche d’aria, agisce come un vero regolatore termico, adattandosi perfettamente tanto alle temperature fredde quanto alle temperature miti. La capacità di mantenere il giusto tepore la rende adatta a tutte le stagioni ed a tutte le temperature: un capo in alpaca è indispensabile nel guardaroba e nei viaggi.
Confrontata con la lana di pecora, la fibra d’alpaca è tre volte più resistente.
Non assorbe l’umidità e respinge molto bene l’acqua. Ciò significa che se piove o si bagna, il suo aspetto, la sua forma e la sua qualità non ne risentiranno.
La lana di alpaca è un prodotto eccezionale, anallergico, adatto alle pelli delicate e sensibili come quelle di bambini ed anziani. Infatti non contiene lanolina, principale responsabile delle irritazioni. Inoltre non cattura né trattiene la polvere.
Non infeltrisce e non fa pilling, quelle piccole palline – pills – di fibra che di solito si formano con l’uso e la manutenzione del capo. Gli indumenti durano per molti anni, non si rompono, non si deformano o non si logorano con l’uso, se trattati in modo adeguato.
Per produrre i nostri capi Inkanti, i nostri artigiani lavorano la fibra di baby alpaca utilizzando le tecniche ancestrali che rispettano l’ambiente ed il pianeta. È una risorsa rinnovabile e biodegradabile al 100% ed a 0 impatto ambientale. A differenza di altri camelidi o ovini, il cui allevamento determina un forte impatto ambientale, l’alpaca non danneggia i terreni su cui pascola perché il labbro superiore molto mobile consente di brucare l’erba senza danneggiarne le radici e i cuscinetti che ricoprono gli zoccoli permettono all’animale di camminare sul terreno senza comprometterne l’integrità.
Sempre nella scelta del materiale cosa ti garantisce che quello che vai a comperare segua principi di etica del lavoro e seguano processi cruelty free?
Tutti i nostri filati sono accuratamente selezionati dai nostri artigiani, esclusivamente tra i due fornitori peruviani di maggior notorietà Michell&Cia e Incatops, il che ci permette di conoscere le loro condizioni di fabbricazione e di garantire materiali di qualità, rispettose dell’uomo e del suo ambiente.
Parliamo del prodotto finale, oltre ai temi etici e ambientali che modello di fashion utilizzate nelle vostre realizzazioni. In poche parole che tipo di donna è una che veste con capi Inkanti?
Le nostre creazioni sono destinate a donne contemporanee, femminili, ispirate dalle storie di produzione artigianale, di moda lenta, durevole e rispettosa. Amanti dei bei capi tessuti e lavorati con cura, amore, pazienza e che desiderano conoscere quelle mani che si nascondono dietro alla confezione del loro indumento, contribuendo alla loro emancipazione. I capi Inkanti giocano con volumi e linee inedite che valorizzano ogni silhouette perché cambiano a seconda dell’indosso, dell’out-fit e della personalità di ciascuna di noi. Un capo Inkanti è versatile, dallo stile nuovo e originale che lega etica con estetica, e che si abbina ai look più svariati, dal casual all’elegante passando per lo sporty chic.
Quali sono i capi su ci puntate di più per questo inverno?
Un MUST HAVE sono i poncho Atalaya e Juliaca, capi 4 stagioni, versatili con i lori vari modi d’indossarlo, un bel giocare in base all’outfit del giorno. Il PLUS è che possono essere indossati d’inverno, sopra o sotto un capo spalla, oppure d’estate, la sera quando rinfresca, un vero passepartout di stagione. Ideali anche per chi viaggia, da tenere sempre in borsa!
Poi, i nostri cardigan sono in taglia unica con delle linee fluide e pulite, si adattano alla silhouette di ognuna anche grazie all’elasticità della fibra di alpaca e danno un tocco d’elegante semplicità allo stile di chi li indossa. Il modello Miraflores ha una linea più asimmetrica che slancia ed è particolarmente “morbidoso” per la sua lavorazione, adatto alle freddolose. Il modello Flor, fluido, leggerissimo, ideale anche di mezza stagione, valorizzerà tutti gli outfit dall’elegante al casual, con glamour e stile.
Il cappotto Killari, oversized, avvolgente e chic esalta ogni stile, elegante o casual, donando un tocco comfy & cool a qualsiasi outfit! Il particolare che fa la differenza sono i preziosi pompon di baby alpaca in contrasto.
Maglie e maglioni rispondono a tutti gli stili, da chi desidera farsi coccolare da un super maglione caldo, morbido, oversize, casual come l’Olaya o l’Ica; dallo sfizioso, comodo e originale Waita con i suoi pompon di lana e manica a sbuffo; al singolare Pakarina con i pompon di baby alapaca abbinabile ad outfit eleganti o casual con la sua linea morbida; arrivando ai fioriti e più leggeri Mini Flor e Maxi Flor, comodi, ideali anche di mezza stagione.
Infine, ovviamente, le sciarpe saranno le grandi protagoniste, unisex, accessori che danno un tocco raffinato sia indossati in modo casual che in veste elegante e completano con stile e massimo comfort gli outfit di stagione. Sono morbidissime e regalare una sciarpa in baby alpaca, è un pensiero che tutti vorrebbero ricevere.
La moda etica e sostenibile è ancora un settore di nicchia o anche in Italia sta prendendo piede a livello di massa? Trovate ricettività per quanto riguarda la distribuzione?
Secondo me, la moda etica e sostenibile è ancora un settore di nicchia. Se ne parla sempre di più nei media ma, concretamente, rimane marginale a livello di distribuzione rispetto alla moda di massa, la fast fashion. Secondo me, c’è anche un lavoro più profondo da fare per cambiare le mentalità, non solo nella moda ma in generale, diventando più consapevoli di quello che acquistiamo e magari scegliendo di comprare meno ma di qualità e con un po’ più di trasparenza su come viene prodotto quello che stiamo comprando!
Mi rendo conto che quando spiego perché abbiamo deciso di fare produrre i nostri capi in Perù e non in Italia, le persone capiscono meglio lo spirito del marchio e si congratulano per questa mia iniziativa.
Voi vi rifate nello stile giustamente al Made in Italy, pensi lo stile e la qualità del prodotto italiano si sposino bene con i principi della moda etica?
Certamente, uno stile italiano significa optare per un gusto, un’estetica, un disegno che possa piacere ad una clientela in cerca di un tocco ricercato e moderno….etico sì, ma non etnico!
La grande tradizione artigianale peruviana della maglieria è la storia di Uomini e Donne. Loro hanno un savoir-faire che si tramanda di generazione in generazione, dove la qualità è al primo posto e soprattutto sono gli autentici custodi del segreto della perfetta tessitura della fibra di baby alpaca.
Il costo dei materiali va ad incidere in maniera significativa sul costo finale dei capi? Cosa ti sentiresti di dire ad una persona che è titubante in merito all’acquisto a causa del prezzo?
La fibra di baby alpaca è classificata come fibra di lusso paragonabile ad un cashmere di fascia alta, ma molto più rara. Dunque è certo che il filato va ad incidere molto sul prezzo finale. Come ho già detto, per noi è fondamentale rispettare il lavoro dei nostri artigiani, senza sfruttamento, poiché il lavoro è dignità e va remunerato al giusto prezzo. Dunque voglio specificare che oltre al filato ci sono mani di bravi artigiani peruviani che hanno messo il cuore e la passione nel tessere i nostri capi.
Siamo guidati dal pensiero che il miglior modo di aiutare una comunità e un’economia locale a crescere sia grazie al suo lavoro.
In questo modo, quando si acquista un capo Inkanti, si ha la consapevolezza che una parte del suo prezzo sia servito a contribuire concretamente allo sviluppo di queste comunità, creando società più prospere.
I grandi marchi della moda negli ultimi anni si sono mossi firmando la carta della moda sostenibile. Quanto secondo te è un’operazione di marketing e quanto vi è di veritiero?
Non voglio generalizzare, anche perché bisognerebbe indagare, ma qualcuno ha scavato e analizzato, e purtroppo risulta che molti grandi marchi lo fanno principalmente per una finalità puramente di marketing! Non mi stupisce perché seguono un mood per toccare un tipo di clientela sensibile alla sostenibilità e cosi li permettono di migliorare la loro immagine, ma attenzione perché dietro le quinte non è tutto oro ciò che luccica…
Mi auguro che alcuni grandi brand seguono veramente la filiera del sostenibile anche perché giustificherebbero il prezzo elevato di quello che vendono; contrariamente alle grandi marchi del fast fashion che dicono di seguire anche loro questa tendenza ma mi fanno molto dubitare vedendo il prezzo finale dei capi…
Info: visita il sito di Inkanti
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