Un sostegno attivo per i numerosi progetti e iniziative contro ogni forma di sofferenza e maltrattamenti.
HSI, ovvero Humane Society International, è una delle organizzazioni animaliste più importanti al mondo approdata da un anno in Italia. La sua peculiarità è quella di occuparsi di tutte le specie animali contro ogni forma di maltrattamento, sfruttamento e crudeltà nei confronti degli esseri viventi . Opera in svariati campi e situazioni, sia con progetti di sensibilizzazione e ricerche sia con interventi sul campo, inoltre conduce un’importante opera di sensibilizzazione e lobby nei confronti dei brand della moda, in Italia e all’estero, perché rinuncino per le loro collezioni all’utilizzo di animali da pelliccia, ad ogni forma di crudeltà nei confronti degli animali e per la chiusura di tutti allevamenti di animali considerati da pelliccia.
Hsi va avanti nelle sue innumerevoli attività grazie alle donazioni di amanti degli animali e al sostegno di un pubblico sempre crescente. Per questo Natale ha deciso di lanciare una campagna di raccolta fondi e sensibilizzazione riconoscibile con l’hastag #salviAmotuttiglianimali nel loro sito internet sarà possibile contribuire acquistando graziosi kit natalizi o effettuare una donazione, perché a Hsi piace pensare ad una community attiva per sentirsi coinvolti in un’organizzazione che è un po’ una casa di tutti quelli che condividono gli ideali animalisti e contro ogni violenza. Natural Mania ha chiesto e ottenuto un’intervista con Martina Pluda, Direttrice per l’Italia di HSI, che ci spiega in dettaglio e in esclusiva i progetti passati, presenti e futuri di Hsi. Tutto naturalmente in nome di #salviAmotuttiglianimali
Innanzitutto, ci parli di Hsi, di che tipo di organizzazione si tratta e quali sono le peculiarità che la contraddistinguono rispetto ad altre associazioni animaliste.
Humane Society International (HSI) è il ramo internazionale della Humane Society of the United States ed una delle più grandi organizzazioni per la protezione di tutti gli animali. Dal 1991 l’attività coordinata di HSI, in oltre 50 paesi, ha avuto un impatto positivo su milioni di animali. Attraverso studi scientifici, campagne di sensibilizzazione sociale, politica ed aziendale, programmi di educazione e progetti sul campo, HSI lavora per rendere centrale il rapporto uomo-animale, salvare e proteggere cani e gatti, migliorare il benessere degli animali considerati da allevamento, salvaguardare la fauna selvatica, promuovere una ricerca senza animali ed una moda senza pellicce. Arrivata in Italia quest’anno, HSI è l’unica organizzazione che vanta progetti internazionali per la salvaguardia di tutti gli animali.
Tutto questo è possibile solo grazie alle donazioni di generosi amanti degli animali che decidono di sostenere concretamente la nostra missione.
Uno dei temi di cui maggiormente vi occupate è la sensibilizzazione dei brand della moda nell’abbandonare l’uso delle pellicce nella produzione dei capi d’abbigliamento. Materialmente quale è l’approccio che usate nei confronti delle aziende di moda perché questo avvenga?
Onestà, discrezione e pazienza. I brand della moda sanno che HSI è un’organizzazione pragmatica
che rappresenta milioni di consumatori in tutto il mondo che hanno a cuore il benessere degli animali. Riconoscono anche la nostra esperienza, in grado di favorirli nella determinazione dei parametri per il successo a lungo termine. Per noi conta dove è diretto un marchio, non quello cha ha fatto in passato. Ciò significa costruire un rapporto basato sulla buona fede, per iniziare a fare passi concreti nella giusta direzione. La pazienza è anche un elemento essenziale: bisogna capire che è un processo che spesso coinvolge molte parti all’interno di un’azienda. I marchi con i quali lavoriamo si rendono conto molto presto che nel fare del bene agli animali ci sono solo vantaggi di immagine e che, su questo, HSI può essere loro alleato.Ogni caso è diverso: noi mostriamo loro che il futuro della moda è senza pellicce. Presentando dati convincenti sull’opinione pubblica, mostrando le innovazioni cruelty-free largamente disponibili in ambito tessile e le immagini scioccanti delle indagini svolte sugli allevamenti di animali da pelliccia, i brand riescono a collegare tutti i punti.
Ci faccia uno o più ‘case history’ di brand che grazie al vostro intervento hanno abbandonato o stanno abbandonando l’uso delle pellicce per i loro capi di moda?
HSI ha lavorato con successo con Armani, Burberry, Burlington, Chanel, Coach, Diane von Furstenberg, Donna Karan, Farfetch, Gucci, Hugo Boss, Macy’s / Bloomingdale’s, Michael Kors / Jimmy Choo, Nordstrom, Prada, VF Corporation (Timberland, The North Face), Yoox Net-a-Porter, Zara, 3.1 Phillip Lim ed altri.
Qui una cronologia del fur-free:
2020: Macy’s, Bloomingdales, NordstromQual è la risposta che avete avuto dalle aziende italiane? C’è differenza rispetto agli omologhi esteri nell’approccio a determinate tematiche?
I marchi italiani dettano le tendenze e non c’è niente di più alla moda dell’innovazione e di un forte impegno a favore degli animali. Ad esempio, lo scorso anno Prada ha annunciato il proprio impegno verso il fur-free, dopo aver accolto le richieste dei consumatori che chiedevano al marchio di eliminare le pellicce dalle proprie collezioni. Prada ha collaborato con HSI e LAV, per rilasciare una delle dichiarazioni più significative mai realizzate da un brand di moda, che ha evidenziato l’attenzione del marchio per la Responsabilità Sociale d’Impresa e sull’innovazione. Alla fine tutte le griffe comprendono che, intraprendendo questo percorso, possono ottenere il riscontro positivo da parte dell’opinione pubblica.
Secondo voi la moda etica e cruelty free è sempre un settore di nicchia o sta aumentando la sensibilità della massa rispetto a un consumo critico e consapevole?
Credo che la moda etica a 360°, non solo rispettosa degli animali ma anche dell’ambiente e dei lavoratori che producono i capi sia ancora una nicchia per i più consapevoli. Ho però la percezione che si tratti di in settore in espansione.
I consumatori si aspettano una vera e concreta Responsabilità Sociale d’Impresa, fatti e non parole, impegni concreti e non “green/humane-washing”.
In questo caso le pellicce non possono essere un’opzione, non spuntano nessuna di queste caselle. I designer e i marchi in gamba sanno che tutte le più entusiasmanti innovazioni e invenzioni, biodegradabili, vegetali e sostenibili, vengono sviluppate nell’ambito tessile senza animali. La pelliccia non potrà mai essere “umana” poiché essa significa sempre crudeltà.
In questo momento ha fatto molto scalpore la storia dei visioni degli allevamenti danesi colpiti da covid-19 e uccisi in massa. Vi state occupando della situazione italiana?
Gli attuali focolai di Covid-19 negli allevamenti europei e le drammatiche immagini di milioni di animali soppressi a causa della pandemia, stanno amplificato una problematica già esistente e mettendo in luce un’industria crudele che, da tempo, è in declino costante.
La lezione da imparare è che non possiamo continuare a sfruttare gli animali in questo modo. Non lo vogliono i consumatori e nemmeno i brand della moda.
Purtroppo, l’Italia contribuisce ancora a questa crudeltà e al rischio per la salute pubblica, permettendo l’allevamento di circa 60.000 visoni in 8 allevamenti.
Chiediamo al Ministro della Salute Roberto Speranza di vietare subito l’allevamento di animali da pelliccia in Italia, nell’interesse degli animali e della salute pubblica. L’ordinanza pubblicata di recente, che prevede la sospensione delle attività degli allevamenti di visoni sul territorio nazionale fino al 28 febbraio 2021, è un provvedimento a nostro giudizio inutile .
Ci parli ora della vostra campagna di Natale. In che cosa consiste e quali oggetti proponete per sostenervi?
In occasione del nostro primo Natale, per portare avanti le numerose battaglie a favore di tutti gli animali, HSI ha lanciato una nuova campagna di sottoscrizioni online, con l’hashtag #salviAmotuttiglianimali. Tra i possibili kit da acquistare e regalare decorazioni natalizie, biglietti personalizzati e donazioni mensili per diventare parte di una community attiva in tutto il mondo per promuovere un rapporto uomo-animale più umano, compassionevole.Mai come quest’anno siamo chiamati a riscoprire la solidarietà con il mondo animale: approfittiamo di questo Natale, che si preannuncia più intimo e riflessivo, per agire e diventare parte del cambiamento verso un futuro più umano e libero per tutti. Chi sceglie di partecipare concretamente alla campagna contribuisce a realizzare la missione di HSI per la tutela di tutti gli animali nel mondo. #salviAmotuttiglianimali
Ora un finale sui vostri progetti futuri in Italia o su uno o più aspetti di cui non avete parlato e che volete portarci a conoscenza.
In Italia portiamo e porteremo avanti diverse battaglie: quella per la dismissione dell’uso delle gabbie negli allevamenti di galline, scrofe e conigli; quella per vietare l’allevamento di animali da pelliccia e convincere sempre più marchi della moda ad includere alternative cruelty-free nelle proprie collezioni; quella per fermare l’uccisone di animali selvatici, destinati a diventare trofei di caccia. Tutte crudeltà che il nostro Paese non può e non deve più tollerare.
Inoltre, continueremo la raccolta fondi che ci permette di portare avanti, oltre alle campagne di sensibilizzazione, anche progetti sul campo come il nostro programma per la chiusura degli allevamenti di cani da carne in Core del Sud. Dal 2015 ad oggi HSI ha chiuso 17 allevamenti e ha salvato oltre 2.000 cani – e non ci fermeremo qui!
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