L’alimentazione biologica è una tipologia di dieta che sempre più persone stanno sposando, con la chiara intenzione di preservale la salute del pianeta e anche quella umana.
Che si tratti di materie prime o di alimenti processati, optare per un prodotto biologico vuol dire consumare alimenti che prevedono il minore o nessun impiego di concimi, diserbanti, pesticidi, o qualunque altra sostanza inquinante, a anche un minor numero di sostanze chimiche e conservanti per la lavorazione.
Questo tema, dunque, sta incontrando il favore di una fetta sempre più ampia di consumatori, soprattutto su un alimento tanto consumato, desiderato e rappresentativo della Dieta Mediterranea, come la pasta.
Non di rado, infatti, si accendono i riflettori su possibili sostanze nocive contenute nei più diversi formati di pasta, con tanto di elenco delle etichette da evitare.
Al di là delle notizie che possono correre in Tv o sulla stampa specializzata, in realtà, ognuno dovrebbe essere più responsabile e imparare a riconoscere un alimento biologico anche solo leggendo quanto riportato sulla confezione.
Tante persone, infatti, non sanno ancora come districarsi nell’ampia offerta di mercato e in che modo capire se la pasta che stanno acquistando risponde a questi canoni. Per questa ragione riteniamo utile guidarvi su come riconoscere una pasta biologica e sostenibile, principalmente imparando a leggere le informazioni presenti sui packaging per la pasta.
Certificazioni biologiche
Il primo modo per riconoscere se la pasta confezionata è biologica o meno è cercare la presenza di un bollino di certificazione. Di solito, le aziende che operano in questo senso, ci tengono a dimostrarlo e farlo sapere in maniera chiara ai consumatori, sempre più attenti all’origine ai processi di lavorazione. Pertanto, si rivolgono a uno dei diversi organismi di certificazione, presenti nel mondo, in base al mercato di riferimento.
La presenza di questo simbolo è il primo indicatore di assenza di prodotti chimici nella coltivazione delle materie prime e nella lavorazione dell’alimento.
Origine del grano
La tracciabilità degli alimenti è un altro elemento essenziale per conoscere da vicino come è fatto. Nel caso della pasta, oltre a sapere in quale sede viene lavorata è opportuno che sulle etichette sia visibile anche la provenienza del grano.
Questo ci restituisce molte informazioni sul modo in cui è stato coltivato e offre ai consumatori la possibilità di approfondire le procedure e le pratiche utilizzate lungo tutta la filiera produttiva.
Ingredienti aggiuntivi
Tante volte si sente dire che un alimento realmente genuino è quello che ha la più ridotta lista di ingredienti. Quando si pensa alla pasta, viene facile ritenere che questa possa essere stata prodotta solo con acqua e farina, ma non sempre è così.
Alcune aziende aggiungono conservanti e additivi, magari per farla durare più a lungo e allungare i tempi di scadenza. Vale sempre la pena, quindi, leggere la lista degli ingredienti riportata sul retro delle confezioni, anche per rilevare la possibile contaminazione con allergeni, come soia o frutta a guscio.
Imballaggio
Non ultimo, trattandosi di pasta biologica prodotta a favore del rispetto ambientale, è opportuno che anche l’imballaggio che la contiene sia sostenibile e riciclato.
In questo senso vanno ricercati materiali sostenibili, compostabili, come cartone o carta, da preferire alla plastica, difficile da smaltire.
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