Divieto di fumo in spiaggia: si moltiplicano le spiagge italiane dove è vietato fumare.
Vi ricordate quando nell’ormai lontano 2003 venne introdotta in Italia la legge contro il fumo nei locali?
Si levarono tante voci scandalizzate e tante altre perplesse sull’efficacia e sul fatto se sia giusto o meno imporre una regola che all’epoca parve a tanti radicale. Dopo più di 15 anni nessuno o quasi metterebbero in discussione la giustezza di tale scelta che di fatto ha reso più salubri i locali, evitando a non fumatori ed ai bambini di essere oggetto di fumo passivo e che inoltre gli abiti il giorno dopo avessero uno sgradevole odore di fumo. Quindi diciamolo a gran voce, togliere le sigarette dalle spiagge è possibile e per certi versi doveroso.
In questo caso il discorso del fumo passivo potrebbe essere limitato perché si è all’aria aperta, ma non sempre è così, con la calca agostana di alcune spiagge e stabilimenti balneari anche questo aspetto non è per niente da sottovalutare, per non parlare del pericolo che c’è di innescare piccoli incendi o per esempio di guastare a tante persone un buon pasto. Spesso a scegliere la comodità degli stabilimenti balneari sono le persone anziane, famiglie con bambini e giovani coppie con donne incinte che di tutto hanno bisogno meno di ricevere fumo passivo. Passando ad un discorso generale: che il fumo all’origine di milioni di casi di cancro e malattie cardiovascolari e del sistema respiratorio è risaputo, ma è bene sempre ricordarlo in barba ai governi che dal fumo traggono un considerevole lucro, sicuramente maggiore delle spese per far curare i malati di cancro al polmone e di altre malattie associate.
Perché non si deve fumare in spiaggia: una questione di salute e di smaltimento
Sono migliaia se non milioni i mozziconi di sigaretta che ogni giorno finiscono dispersi nell’ambiente causando un danno enorme che pochi riescono ad immaginare. Tracciamo un semplice e breve quadro, i fumatori nel mondo sono circa 1,5 miliardi persone, in Italia circa 13 milioni che mediamente fumano se va bene 15 sigarette al giorno, quindi solo nel nostro paese ogni giorno vengono prodotti 225 milioni di mozziconi di sigaretta che in parte sono dispersi nell’ambiente, diciamolo chiaramente per incuria e inciviltà di tante persone che sono sempre pronte a dare la colpa al Comune o allo Stato delle loro negligenze. Un mozzicone senza filtro impiega fino ad 1 anno a decomporsi perché fatto in gran parte di cellulosa e sono quelle che fanno meno danni, mentre il tasto dolente sono i mozziconi con filtro in quanto quest’ultimo è in gran parte prodotto con materiali non naturali di origine sintetica e per decomporsi ci mette da un minimo di 5 ad un massimo di 12 anni a seconda delle sostanze contenute all’interno di essi.
Un pericolo costante per la fauna marina e terrestre
I mozziconi da sigaretta rappresentano il 40% dei rifiuti presenti in mare o nelle spiagge del Mediterraneo. Un autentico flagello per pesci, tartarughe marine, delfini o capodogli ma anche per animali terrestri quali gabbiani, passerotti, perfino per gli stessi bambini che giocano negli arenili posso rappresentare un pericolo. Tutti questi esseri vedono in questi oggetti abbandonati apparentemente innocui un qualcosa che potrebbe assomigliare a cibo e che invece sono delle trappole infernale che assieme ad altri residui plastici o di metallo possono portare al soffocamento dell’animale che porta ad una morte dolorosa e crudele.
L’uomo è la causa e l’uomo deve riuscire a spezzare questa spirale perversa e che porta, non solo a far male a noi stessi, ma anche alle altre creature portando dolore e morte in questo pianeta messo a dura prova dalle attività antropiche.
Se non si vuol arrivare alla proibizione totale è tuttavia possibile arginare il problema. In alcune spiagge e stabilimenti balneari sono presenti dei posacenere di plastica (riciclata) a forma conica o classica con un tappo che il bagnante può prendere per buttarci le sue sigarette. In alternativa esistono dei posaceneri portatili tascabili, sempre in plastica riciclata. Ricordiamoci che i primi a dover promuovere un cambiamento culturale siamo noi stessi, non aspettiamoci dagli altri o dalle istituzioni dei cambiamenti nei modi e nei costumi che dobbiamo essere i primi noi ad adottare ed attuare. Sono atti doverosi nei confronti delle future generazioni.
Alcune delle spiagge con divieto di fumo:
- Abruzzo: Alba Adriatica
- Emilia Romagna: Ravenna e Rimini
- Lazio: Anzio, Ladispoli, Ponza;
- Liguria: Lerici, Sanremo, Savona;
- Marche: Pesaro, San Benedetto del Tronto, Sirolo;
- Puglia: Manduria e Porto Cesareo;
- Sardegna: Olbia, Sassari, Stintino;
- Sicilia: Capaci, Lampedusa, Linosa;
- Veneto: Bibione
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