Oggetti lussuosi e comodi, dalle forme uniche per l’arredo di case e uffici prodotti 100% naturali.
Un’azienda brianzola a vocazione artigianale con l’ambizione di voler rivoluzionare in maniera green il settore dei divani, liberandolo dalla plastica e da tutti gli elementi non naturali. In una sola parola D3CO, fondata nel 2010 da un giovane imprenditore Davide Barzaghi che, constatato il fatto che in ogni divano sono presenti diversi chili di materiali plastici, decise di porvi rimedio ma con stile, unendo la maestria propria degli artigiani e del design Made in Italy, alle esigenze di tutela dell’ambiente producendo divani con 100% di materiali naturali e plastic-free.
Una vittoria la sua non da poco, inseguita con perseveranza e coraggio, in un mercato sino a poco tempo fa strettamente di nicchia, attirando per primi clienti dei paesi nordici dove certe tematiche hanno fatto breccia molto prima che da noi. Prodotti di lusso: plastic-free e di qualità e con un design degno del miglior Made in Italy, fatti per durare nel tempo e per diverse generazioni, biodegradabili, sicuri e privi di materiali tossici dannosi per l’uomo e per l’eco-sistema. Una sfida, quella di Davide Barzaghi, nata dopo gli studi universitari quando decise di entrare nell’azienda di famiglia (mobilieri da generazioni) ma con il pallino di fare qualcosa di nuovo e rivoluzionario nel settore, ovvero progettare e produrre divani 100% naturali e plastic free.
La storia di un sogno divenuto realtà che Natural Mania si è fatta raccontare da Davide Barzaghi in persona sul passato, presente e futuro di D3CO.
Partiamo dalla storia umana e professionale che ha portato alla creazione di D3CO, un’azienda fatta innanzitutto di persone.
“Me lo sentivo dentro. Siamo mobilieri da 7 generazioni! Dopo un’esperienza di due anni nel settore dello yacht design ho accettato di continuare la tradizione familiare integrandola con una visione personale. Ho voluto creare un brand unico, non identificabile solo dalla bellezza dei pezzi in collezione ma dalla loro sostenibilità e dal valore intrinseco legato all’annullamento del loro impatto sul sistema sociale. Per concretizzare questo progetto improntato al futuro, ho dovuto appoggiarmi alle conoscenze pregresse della mia famiglia. I primi anni sono stati legati alla ricerca, unendo le forze con Danilo (mio padre), esperto tappezziere e Aimo (mio nonno), falegname dotato di grande manualità ed esperienza. Abbiamo investigato sulle produzioni storiche ricercando materiali e tecniche adatti ad essere riconvertiti su produzioni contemporanee”.
L’idea di creare delle collezioni di divani 100% sostenibili e plastic-free è stato il punto di arrivo di un percorso o siete partiti subito con questa convinzione?
“D3CO è nata dall’esigenza di un’inversione di tendenza. Mi sono reso conto che in qualsiasi divano, a prescindere dalla qualità e dal prezzo sono presenti in media 35kg di plastiche di varia natura. Già dai tempi dell’ università, credevo già fermamente nel fatto che uno dei compiti dei creativi della nostra generazione sia quello di consegnare ai nostri figli un pianeta migliore di quello che abbiamo trovato. Questa convinzione si è rafforzata da quando ho una famiglia mia. Sia io che mia moglie Christine, vogliamo che i mobili che fabbrichiamo siano sicuri per noi e per i nostri bambini, per cui quando li pensiamo ci facciamo carico di andare un po’ in là del mero ciclo di utilizzo”.
Come è stata accolta all’inizio la vostra prima collezione? Avete notato interesse misto a scettiscismo o sin da subito avete trovato persone entusiaste del vostro lavoro?
“La nostra prima collezione è nata sull’ onda dell’entusiasmo dei giovani designer che l’hanno progettata. Per cui mi ricordo del 2012 come di un anno pieno di energia positiva e di grandi cambiamenti. Devo dire però che inizialmente le forme dei nostri prodotti hanno preso il sopravvento sul significato. Non è facile veicolare un messaggio invisibile, specie se si usa un design particolarmente radicale come abbiamo fatto noi all’inizio. Inoltre l’ecosostenibilità ed il ciclo di vita del prodotto non erano problemi particolarmente sentiti dalle persone. Diciamo pure che nessuno prima di noi si era posto il problema di creare degli imbottiti realmente sostenibili e naturali. Se dovessi descrivere la crescita di interesse per D3CO, utilizzerei l’immagine dell’onda lunga. Non capisci quanto alta è fino a quando non sei sulla cresta. Questo è quello che è successo, l’interesse è montato progressivamente. Oggi è quasi un obbligo avere degli argomenti ecosostenibili, qualsiasi prodotto si voglia vendere. Il problema è che ora è solo una questione di marketing (leggi Greenwashing).
Questo se vuoi è il nostro vantaggio in questo momento:
siamo stati i primi e crediamo in questo tipo di produzione, non dobbiamo rincorrere per uniformarci al “pensiero green” o sforzarci di trovare argomenti per promuovere il prodotto come ecosostenibile, la nostra produzione nasce ecosostenibile”.
Descriveteci come nasce una collezione D3CO partendo dalla progettazione dei singoli pezzi fino alla realizzazione di una composizione vera e propria. Quanto vi è di design industriale e quanto vi è di artigianale nei vostri divani?
“Il nostro è un laboratorio prettamente artigianale, tant’è che abbiamo la possibilità di realizzare prototipi e modelli unici da destinare a progetti di interni partendo dalla carta.
Partiamo da disegni, schizzi o mini prototipi, questo dipende dalle tecniche di rappresentazione scelte dai designer e dal loro carattere.
C’è chi preferisce lavorare sul prodotto, come fosse un scultore, cioè togliendo materiale e raffinando il modello campione e chi invece ti porta dei disegni in cui sono pedissequamente indicati dimensioni e finiture già pensate e definite.
Questo non vuol dire che non vi sia della tecnologia implicata nella produzione. Ad esempio il processo di taglio stoffe e imbottiture è completamente affidato a plotter CNC. Questo ci permette di avere una precisione superiore rispetto al taglio manuale, e ci avvantaggia : infatti le parti interne dei nostri divani sono costituite da numerosi strati di materiali naturali sovrapposti. La precisione dimensionale garantita dal taglio CNC ci permette un controllo superiore delle forme e dei dettagli visibili e non. Nel design contemporaneo la pulizia e l’esaltazione della geometricità, sia su forma morbida che rigida è fondamentale”.
Parliamo ora dei materiali eco-sostenibli: come e dove li andate a prendere, quali sono quelli che usate maggiormente e cosa li caratterizza sia dal punto della resistenza che della compatibilità ambientale?
“E’ una domanda che richiederebbe un intervista nell’intervista. Già il nostro sito www.d3co.it e il nostro blog ospitano sezioni e rubriche che approfondiscono questo tema.
https://d3co.it/blogs/news/how-we-build-a-sustainable-sofa-at-d3co-plastic-free
Diciamo che la rivoluzione alla base del processo iniziato da D3CO è la sostituzione del poliuretano espanso (polimero plastico derivato dal petrolio) con il lattice 100% naturale prodotto in Italia in rispetto dei più elevati standard qualitativi vigenti in Europa.
Oltre a questo abbiamo sostituito gli strati di imbottitura interna con materiali naturali e biodegradabili.
Il fine è creare un prodotto totalmente biodegradabile in un tempo accettabile (qualche anno al massimo) se lasciato in stato di abbandono.
Perché se noi creiamo un prodotto biodegradabile, non ci dovremo più preoccupare della dismissione. Lo smaltimento di un divano (rifiuto ingombrante) ha differenti iter persino sul territorio nazionale. Questo vuol dire che è incontrollabile, dunque invece di focalizzarci sulla possibilità di riciclo ci siamo focalizzati sulla creazione di un prodotto in grado di annullare la sua impronta ambientale“.
Descriveteci i pezzi della vostra ultima collezione a cui tenete maggiormente, le loro caratteristiche e gli ambienti a cui maggiormente si abbinano
“Oggi D3CO offre alla propria clientela una selezione di imbottiti naturali che include divani, poltrone, lounge chairs, chaise longue e pouf. Nella collezione D3CO trovano spazio anche originali tavolini ed Enrica, libreria disegnata da Federico Peri, caratterizzata dai suoi scaffali in oro 24k.
Siamo particolarmente orgogliosi della nostra poltrona Quartz, realizzata in collaborazione con CTRLZAK, caratterizzata dal fatto di essere sempre unica. Ogni componente è infatti scolpito e rivestito sartorialmente, ogni nuova poltrona è diversa dalla precedente.
I nostri prodotti sono destinati ad arredare i saloni di case private, ma anche hotel, ristoranti caffé, negozi, e ultimamente home cinema e barche. Il nostro stile è maggiormente contemporaneo ma abbiamo dei modelli di divani veramente senza tempo, complementari a tanti stili diversi. Per noi arredo è un patrimonio da lasciare in eredità. Significa vita, ricordi e affetti, e le nostre creazioni sono pensate per essere mantenute e tramandate. Progettiamo anche il loro ciclo di manutenzione rendendo accessibile al cliente ogni componente del prodotto”.
Voi come D3CO avete avuto un buon riscontro di clienti dai paesi del nord europa. In Italia I prodotti eco-friendly e sostenibili sono sempre di nicchia o piano piano il mercato si sta aprendo il grande pubblico?
“I clienti D3CO sono i precursori del Green New Deal europeo. Persone attivamente impegnate e informate sullo stato di salute del nostro pianeta che perseguono uno stile di vita sostenibile senza rinunciare a bellezza e comodità. Sono generalmente quarantenni orgogliosi di possedere la propria abitazione, in cerca di un divano che sposi la loro filosofia al 100%. La sensibilità di tematiche legate al plastic-free, ai materiali naturali, al mantenimento e alla dismissione/riciclo sono indubbiamente più consolidate nelle nazioni del Nord Europa. Forse questo trend è legato anche alla maggiore disponibilità economica degli abitanti di questi stati. La qualità dei materiali, unite alla cura riposta nel confezionamento di ogni singola creazione D3CO li posiziona nel segmento del lusso. Invece di parlare di lusso preferisco parlare di investimento nel tempo e nel futuro del nostro pianeta. Incontriamo ogni giorni persone interessate al nostro progetto che ci seguono e supportano”.
Domanda a piacere parliamo di quindi di un aspetto a cui tenete di cui non abbiamo parlato o di progetti futuri che avete piacere a raccontarci.
“Una cosa che adoro fare è insegnare. Mi piace trasmettere il messaggio di D3CO ai professionisti di oggi e di domani. Non importa che sia un liceo, un istituto tecnico o l’università. In verità l’ultima sessione l’abbiamo fatta nella scuola elementare dei miei figli, spiegando le tecniche produttive e distribuendo cartellette piene di materiali naturali. Alla fine era un tornado di piume, juta e coriandoli di cotone, ma i bambini si sono dimostrati entusiasti. Mi piace diffondere l’idea alla base della produzione di D3CO. L’insegnamento mi ha dimostrato che le problematiche ambientali trattate da D3CO si codificano in un messaggio che ha diversi gradi di complessità, è necessario da parte nostra capire l’interlocutore ed affrontare tale discorso ad armi pari, complicandolo e semplificandolo a seconda delle sue conoscenze in materia, basando tutto sul dialogo, perché poi la scelta di cambiare e di consumare consapevolmente deve essere compresa condivisa dal maggior numero di persone possibile”.