Giacche, sciarpe e piumini cruelty free caldi e resistenti ed eco-sostenibili vestiamo il nostro inverno in maniera etica
Siamo alle porte della stagione fredda, i chioschi che vendono castagne stanno sostituendo quelli di bibite e gelati ed è tempo di cambiare guardaroba chiudendo nell’armadio short e magliette per tirare fuori maglioni, sciarpe e piumini per la notte. Ma come possiamo vestire cruelty free? Come possiamo scegliere indumenti caldi e resistenti che hanno nella sostenibilità ambientale il loro principio cardine? Andiamo a vedere le possibili alternative alla lana e a tutti quei materiali che comportano la sofferenza di un animali e che non rispettano principi etici di sostenibilità ambientale.
Particolarmente contestata è la tecnica del mulesing, molto usata negli allevamenti australiani e neozelandesi di lana Merino, che consiste nello scuoiare, spesso senza anestesia, nella zona anale e perianale le povere pecore al fine di diminuire le infezioni causate da larve di mosche. Per non parlare degli allevamenti di oche per la produzione delle piume, molte sono le denunce di trattamenti non dignitosi degli animali che in questo caso a volte vengono spiumate vive.
L’uomo o la natura fortunatamente hanno reso possibile produrre alternative calde e resistenti per la stagione invernale e può scegliere un piumino cruelty free.
Vi sono tessuti di origine sintetica come il pile, il poliestere e il nylon o tessuti naturali come la fibra di mais o di bambù o la canapa, tutti con un unico comune denominatore quello di salvare gli esseri viventi dalle sofferenze causate negli allevamenti intensivi e offrire valide alternative alla legittima necessità di volersi proteggere dal freddo nei mesi invernali.
Giacche riciclate e cruelty free fatte dalle bottiglie di plastica
Il Pile è un tessuto intramontabile, resistente ed economico, i capi forse non sono troppo fashion ma riescono nell’intento pratico di mantenere il calore all’interno del corpo, questa caratteristica lo rendono un’alternativa ideale alla lana. Nato in america a fine anni settanta e brevettato con il nome di Polartecâ, conosciuto anche come Polar fleece, si è diffuso nel tempo anche in europa venendo apprezzato inizialmente nell’abbigliamento sportivo e successivamente in ogni campo della moda. Il pile viene prodotto con materiali plastici ed è composto da una fibra derivata dal poliestere. Apprezzato perché leggero e traspirante, lavabile in lavatrice (30/40°) ed è asciugabile in tempi rapidi. Pur essendo presente oramai in tutti i settori (giacche, maglioni in primis) dell’abbigliamento il pile conserva ancora le caratteristiche originarie che lo rendono particolarmente adatto nello sport e in tutte le attività invernali all’aria aperta con basse temperature, come per esempio il trekking, l’escursionismo o la barca a vela.
Caldi piumini cruelty free in fibra naturale
La fibra di mais, chiamata anche biosoft, è un materiale completamente biodegradabile si presenta con eccezionali caratteristiche isolanti e elevata capacità di assorbire l’umidità. Dalla lavorazione si ottiene il PLA che una volta filato si trasforma nella fibra certificata con il marchio Ingeo®Fib, particolarmente adatta per la realizzazione di coperte e piumini, leggera e facile da lavare in lavatrice. Meno conosciuta ma con un sicuro futuro è la Paineira una fibra che arriva dalla foresta amazzonica dove cresce il Ceibaspeciosa un albero imparentato con Baobab, i cui frutti contengono una fibra lanosa adatta per essere lavorata. Le caratteristiche che vengono fuori da questo filato sono incredibili in fatto di capacità nel trattenere calore e di resistenza.
Sciarpe invernali cruelty free in bambù e canapa
Tra i filati di origine naturale che vogliamo segnalarvi come sciarpe o foulard per l’inverno ci sono senz’altro il bambù e la canapa, sia per un fatto estetico che pratico, ovvero per le caratteristiche traspiranti essendo entrambi i materiali in grado di assorbire l’umidità e rendere il corpo caldo d’estate e fresco in inverno, non ultimo per e caratteristiche antimicrobiche e antibatteriche. La viscosa di bambù possiede caratteristiche di morbidezza e consistenza simili alla seta, questo li rende molto attrattivi a un pubblico femminile. Mentre la canapa nasce ruvida ma grazie alla lavorazione diventa un tessuto elegante e raffinato, con eccezionali capacità di termoregolazione risulta adatta per tutte le stagioni. Essendo anallergica e antibatterica è indicata per coprirsi il volto nei mesi invernali.E per i cappelli? Ti consigliamo di dare un occhiata al nostro: Il caldo mondo dei cappelli invernali ecologici e vegani
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