Mancano poche ore per dare l’addio al 2023 e dare il benvenuto al nuovo anno. Come ogni anno siamo pieni di buoni propositi, che come da copioni nella maggior parte dei casi disattendiamo o portiamo a compimento solo in parte, presi come siamo dalla routine quotidiana e restii ad uscire dalle nostre ‘comfort-zone‘.
Partiamo nella nostra riflessione da un interrogativo. Come è stato il 2023? Se usciamo dalla nostra sfera personale e guardiamo fuori dalla porta di casa vediamo guerre, violenza, inondazioni, siccità e le conseguenze di questi fenomeni, prima di tutto l’emigrazione di massa che sta avvenendo dal nord al sud del mondo, spiegato molto bene, per esempio, nel libro ‘Effetto serra effetto guerra‘. Nella scelta dei buoni propositi per il 2024 ci siamo basati su un incontro ipotetico tra bisogni personali e bisogni generali, che riguardano tanto le persone intorno a noi, intese come società, quanto il nostro povero pianeta, martoriato da guerre, inquinamento di natura antropica, cambiamenti climatici epocali, deforestazione e tutto quanto il passaggio di questo affascinante, quando ingombrante e invasivo essere, quale l’homo sapiens, sta apportando al pianeta. Ecco quindi i nostri 10 propositi green per il 2024, con l’auspicio che in questo turbolento mondo l’uomo riesca a far prevalere il barlume della ragione contro l’irrazionalità e l’arrendevolezza del rassegnarsi alla guerra!
Vuoi cambiare il mondo? Guardati dentro, diceva il mahatma Gandhi
Consumo consapevole e supporto alle aziende green
Partiamo dai cambiamenti nella nostra quotidianità. Se volente o nolente oramai è stata archiviato il discorso ‘rivoluzione’ e la società dei consumi ahimè non trova più nessun tipo di ostacolo nelle ideologie e nei movimenti, possiamo tentare di porre maggiore attenzione in quello che compriamo tutti i giorni. Quando andiamo a fare la spesa o quando dobbiamo acquistare un prodotto particolare, proviamo a comprarlo da produttori che seguono pratiche ‘green’ ed ecosostenibili. Se non ci fidiamo a priori di quello che alcuni produttori dicono affidiamoci ai marchi green che certifichino la provenienza di determinati prodotti, privilegiando quelli a km 0, e che usano prodotti bio o vegan, persino nella moda esistono dei marchi che certificano la provenienza e permettono di smascherare le aziende che attuano il cosiddetto Greenwashing, aggiungendo dei principi etici a quello che compriamo. Ecosostenibilità non è soltanto rispettare l’ambiente, ma anche l’etica del lavoro, soprattutto nei paesi del sud del mondo, soprattutto nel mondo della moda apprezzare sempre la slow fashion rispetto alla fast fashion, se è vero che costerà un po’ di più dall’altro lato avremo dei prodotti di qualità, resistenti e duraturi, con l’aggiunta di un tocco di eticità, che non fa mai male.
Riduzione degli sprechi domestici e quotidiani
In questo caso il primo pensiero va alla plastica. Riducendone il consumo diamo una mano piccola e tangibile alla riduzione della dispersione della plastica nell’ambiente e negli oceani. La presenza di microplastiche nelle acque fa si che la loro presenza sia un pericolo per la nostra salute perché ce le ritroviamo nel piatto quando mangiamo il pesce (paradossalmente quello di allevamento non le ha), sia per quello degli animali marini che spesso ingeriscano pezzi di plastica (ma non solo) o rimangono impigliati sempre in residui di natura umana. Allo stato attuale le borracce termiche, sono una buona soluzione che sta prendendo sempre più piede e che ci permette di consumare meno plastica. Ma sono diversi gli esempi, come le borse della spesa in plastica riciclata, la sostituzione dei bicchierini e delle cannucce con plastiche bio che devono essere inserite nel cestino dell’umido. Anche quando andiamo a fare la spesa dobbiamo chiederci, ma riusciamo a consumare tutto quello che compriamo? Quindi stare attenti alla data di scadenza di un prodotto ed al tempo che ci occorre per consumarlo. In casa dobbiamo controllare che non ci siano sprechi, nelle tubature, nel consumo del gas e nell’elettricità, spesso accade che teniamo delle luci accese senza che servano veramente per illuminare, ma per mera abitudine. Tante buone pratiche di questo tipo fanno bene a noi e al nostro portafogli.
Alimentazione sana ed ecosostenibile
L’adozione di un’alimentazione sana e sostenibile è una scelta che beneficia sia della nostra salute che dell’ambiente. Tale approccio può variare a seconda delle preferenze personali, ma l’obiettivo comune è ridurre l’impatto ambientale della produzione alimentare e migliorare il benessere individuale. C’è un ricetta diversa per tutti e questa deve partire dalla consapevolezza e dall’informazione, non bisogna prevaricare uno sull’altro ed anzi cercare di rispettare quanto più possibile le scelte altrui. Ridurre il consumo di carne è un atto doveroso sia per l’ambiente che per la salute, gli allevamenti intensivi sono delle realtà da combattere senza sé e senza ma, però appunto ognuno segua la sua via!
- Per Chi Mangia Carne:
- Riduzione del Consumo di Carne:* Un approccio sostenibile potrebbe iniziare con una diminuzione graduale del consumo di carne, magari partecipando a iniziative come il “Meatless Monday”. Questo riduce l’impronta ecologica legata all’allevamento intensivo di bestiame e apre la strada a alternative più sostenibili.
- Scelta di Carne Responsabile:* Preferire carni provenienti da fonti sostenibili e locali. Supportare aziende che adottano pratiche agricole etiche e a basso impatto ambientale. Dal punto di vista salutistico privilegiare le carni bianche.
- Per Chi è Vegetariano:
- Esplorazione di Fonti Proteiche Vegetali:* Ampliare la gamma di fonti proteiche vegetali come legumi, noci, semi e tofu. Questi alimenti non solo sono nutrienti ma richiedono meno risorse per la produzione rispetto alle proteine animali.
- Promozione di Prodotti Locali e di Stagione:* Favorire l’acquisto di prodotti locali e di stagione, riducendo così il trasporto di cibo su lunghe distanze e l’energia necessaria per la conservazione.
- Per Chi è Vegano:
- Adozione di uno Stile di Vita Senza Prodotti Animali:* La dieta vegana esclude completamente i prodotti di origine animale, non solo carne ma anche latticini e uova. Questa scelta riduce in modo significativo l’impronta ecologica e può contribuire a fermare la deforestazione e la perdita di biodiversità associata all’agricoltura intensiva.
- Scelta di Sostituti Animali Sostenibili:* Utilizzare sostituti vegani sostenibili per prodotti tradizionalmente derivati da animali, come il latte a base di piante, burger vegetali e formaggi senza lattosio.
La chiave è fare scelte informate e sostenibili, adattandosi alle proprie preferenze e necessità. L’obiettivo è trasformare l’alimentazione da un atto individuale a uno collettivo, promuovendo pratiche che migliorino la salute personale e contribuiscano a una maggiore sostenibilità ambientale.
Fare esperienze nella natura, viaggiare ed aprirsi agli altri
Uno dei pochi aspetti positivi del post Covid-19 è stato il boom del trekking e degli sport all’aria aperta. La pandemia ha scatenato in molti il desiderio di uscire di casa ed andare a camminare nei boschi. Fortunatamente in Italia esistono tantissimi bei posti dove immergersi nella natura dei boschi, in collina, in montagna, lungo le coste di questo nostro bel paese o un’esperienza alle terme. Esistono vari gruppi, facilmente rintracciabili sui social, a cui aggregarsi per andare il fine settimana a passeggiare insieme, conoscere nuovi posti e socializzare, per finire poi a tavola nelle trattorie per abbandonarsi alle gioie del palato. Esistono poi dei tour operator che promuovono viaggi di gruppo in tutti gli angoli del mondo. Viaggiare apre la mente e permette di aprirsi agli altri entrando a contatto con popoli, culture, paesaggi e luoghi diversi dal nostro e vedere che poi in fondo lo straniero è una persona come noi, ognuno con le sue vite, le sue parole e le sovrastrutture mentali che ci condizionano nella quotidianità delle cose. I viaggi e le pratiche della natura sono un qualcosa da tramandare ai figli e alle nuove generazioni, per strapparle, almeno in parte, alle trappole che vi sono nelle nuove tecnologie e nei social.
Volontariato ed invito alla partecipazione
Libertà è partecipazione, diceva Giorgio Gaber in una celebre canzone. In una società individualista come la nostra dedicare una parte del nostro tempo agli altri e alla società e un piccolo atto rivoluzionario. Sono decine in tutta Italia le associazioni di volontariato che permettano di fare questo tipo di esperienza che vanno dall’ambulanze, ai vigili del fuoco, all’aiuto agli anziani, ai senza tetto e agli immigrati giunti in Italia perché scappati da guerre e situazione che non gli permettevano una vita felice. Anche un solo giorno alla settimana, per qualche ora può far tanto a queste persone, ma può far tanto anche a noi, dando un limite al nostro ego e all’individualismo sfrenato che spesso ci porta a non vedere oltre quello che ci sta attorno. Per entrare in contatto con le tante associazioni di volontariato (terzo settore) basta spesso recarsi di persona o magari fissare un colloquio tramite internet o attraverso le pagine social. Non sarete soli, fortunatamente secondo l’Istat in Italia le persone che svolgono attività di volontariato sono 5 milioni e 500 mila persone, pari al 9% della popolazione totale.
Benessere mentale e condivisione delle pratiche positive
Il benessere mentale è un aspetto fondamentale della salute globale, e la promozione di pratiche positive può contribuire a creare una comunità più forte e resiliente. Attraverso la mindfulness, lo yoga, la meditazione e l’apertura alla condivisione di approcci positivi, è possibile costruire un ambiente che sostenga la salute mentale individuale e collettiva. Fermo restando che il supporto di uno psicologo può essere necessario a fronte di crisi di identità dovuti a traumi personali che spesso si trascinano dietro nella vita. A differenza del passato che la salute mentale era sottovalutata e che il rivolgersi ad un professionista era visto con vergogna perché vi erano dei pregiudizi completamente infondati, le persone attualmente sono più coscienti dell’efficacia di questi strumenti di benessere. Partecipare sessioni di mindfulness, meditazione, yoga aperte a tutta la comunità. Queste possono includere meditazioni guidate, esercizi di respirazione consapevole e momenti di riflessione per promuovere la consapevolezza del presente. Un altro modo per ridurre lo stress è quello di usare attività artistiche come mezzi di espressione e contenimento emotivo. La partecipazione a queste attività può favorire la creatività e fornire un modo positivo per gestire lo stress. Stimolare la creatività è un modo per ridurre l’influsso nefasto che la routine di tutti i giorni ha nella vita di ognuno di noi.
Informarsi con consapevolezza e spirito critico
Viviamo in un’epoca in cui l’accesso all’informazione è abbondante e immediato, ma con questa ricchezza di conoscenza arriva anche la sfida di navigare attraverso un mare di informazioni spesso contraddittorie. Per affrontare questa sfida, è essenziale promuovere un approccio educato e critico nell’informarsi, tenendo conto della comunicazione tradizionale e del rischio sempre crescente di fake news. È fondamentale valutare attentamente la fonte di ogni informazione. Dare la priorità a fonti autorevoli e affidabili può aiutare a evitare la diffusione di notizie inaccurate o fuorvianti. Promuovere l’educazione alle competenze di ricerca online, fattore apparentemente banale. Questo include l’abilità di identificare fonti affidabili, analizzare dati e confrontare diverse prospettive su un dato argomento. Educare sulla natura delle fake news e sulla loro diffusione su piattaforme digitali. Comprendere come le notizie false possono influenzare l’opinione pubblica è essenziale per costruire una società informata, ma anche capire quali sono non è semplice, ma ci possiamo arrivare con intuizione, istruzione e ragionamento. Mai semplificare le cose, studiare e approfondire è essenziale. Incentivare lo sviluppo del pensiero critico. Chiedere di mettere in discussione le informazioni, analizzare le motivazioni dietro una narrazione e cercare prospettive diverse prima di formare un’opinione. Attuare la pratica della verifica incrociata delle informazioni. Confrontare diverse fonti e cercare conferme da fonti indipendenti può contribuire a garantire l’affidabilità delle informazioni. Consapevolezza delle proprie preclusioni e inclinazioni personali, che spesso sono un ostacolo più un aiuto ad ottenere informazioni vere. Riconoscere e affrontare i pregiudizi può contribuire a interpretare le informazioni in modo più obiettivo.
Non arrendersi al ineluttabilità della guerra e della violenza
Di fronte alle immagini che ci arrivano ogni giorno dall’Ucraina e da Gaza ci sentiamo impotenti e pensiamo che non possiamo fare niente per contrastare a tutto questo. Se ragioniamo così la diamo vinta a chi con la guerra e la violenza ci guadagna: fabbriche di armi, mercanti di morte, dittatori, autocrati e politici che con questi soggetti sono abituati a farci affari. L’Italia, è bene ricordarlo, è un importante produttore di armi e veicoli da guerra . Oggi ci ritroviamo qui per riflettere su un tema che ha plasmato la storia dell’umanità per secoli: la guerra e la violenza. Viviamo in un mondo complesso, dove i conflitti, grandi e piccoli, continuano a provocare sofferenze e distruzioni. Tuttavia, sono qui per proporre un messaggio di speranza e resilienza, per ricordarci che non dobbiamo arrenderci all’ineluttabilità della guerra e della violenza. La storia ci insegna che la guerra, purtroppo, è stata un compagno costante dell’umanità. Nonostante tutto, questo non deve essere il nostro destino irrevocabile. Dobbiamo rifiutare l’idea che la violenza sia l’unica risposta ai nostri conflitti. Dobbiamo respingere l’idea che il nostro destino sia legato indissolubilmente a un ciclo infinito di guerra. La storia è costellata di esempi di popoli che, attraverso il dialogo e la cooperazione, hanno superato le barriere della divisione e hanno abbracciato la pace. La violenza non è inevitabile, e la guerra non è l’unico destino possibile per le nazioni. La sfida che abbiamo di fronte è immensa, ma dobbiamo rifiutare il cinismo e l’apatia. Dobbiamo agire con determinazione, credendo che il cambiamento sia possibile. Il nostro impegno per la pace non deve essere basato sulla debolezza, ma sulla forza intrinseca della giustizia, della compassione e dell’amore per il prossimo.. La pace è un impegno attivo che richiede coraggio e determinazione. Quindi, l’invito è di rifiutare il fatalismo della violenza. Possiamo lavorare insieme per costruire una cultura di pace, per abbracciare la diversità e per cercare soluzioni pacifiche ai nostri conflitti. La pace non è solo un sogno; è una scelta che possiamo fare ogni giorno, in ogni momento, in ogni nostra interazione. Non ci arrendiamo all’ineluttabilità della guerra, ma abbracciamo la possibilità di un mondo in cui la pace sia il faro che guida le nostre azioni e le nostre scelte.
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