Intervista al geniale artista portoghese che ha fatto del riciclo e del riuso una forma di espressione.
Usare oggetti di scarto di questa nostra società consumista per farne sculture d’arte contemporanea con il doppio scopo di abbellire luoghi e sensibilizzare le persone verso i problemi del Pianeta. Artur Bordalo, alias Bordalo II°, artista portoghese classe 87, graffitaro e artista plastico, ha sempre avuto le idee chiare sin dall’inizio ed ha coltivato il motto ‘la spazzatura di uno può essere il tesoro di un altro’ , tanto da divenire in pochi anni uno degli artisti più conosciuti in patria e all’estero per le sue particolarissime ed affascinanti installazioni raffiguranti in animali, colorati e fantastici. Opere che attirano l’attenzione per la particolare bellezza e allegria e per il messaggio che trasmettono a chi le ammira nello spirito della Street art.
Difficilmente girando tra le strade di Lisbona e Porto vi saranno sfuggite all’occhio queste opere che in genere emergono da una parete o da un muro, ma anche come sculture vere e proprie raffiguranti: gabbiani, volpi, orsi, pesci, cervi, gatti e linci ecc… tutti animali che secondo l’artista sono in pericolo a causa delle attività umane. Per far questo si serve di residui urbani che va a cercare in discariche, aree dismesse, edifici e fabbriche in rovina, ma anche vecchi binari di acciaio per le basi delle installazioni. Oggetti, plastici o metallici, in stato di abbandono e in attesa di essere portati in discarica, che Bordalo II° trasforma in opere d’arte facendole rivivere e dandogli un forte significato ambientalista e di sensibilizzazione nel nome del riutilizzo dei materiali. Attualmente le opere di Bordalo II°, oltre che nel suo paese natale, le potrete vedere da Parigi a Santiago del Cile, ma anche a Roma, Torino e Imola e in tanti altri posti ancora.
Natural Mania Magazine ha contattato Artur Bordalo per realizzare una piccola intervista che gentilmente ha deciso di concederci per condividere con noi il pensiero che, assieme al genio artistico che lo caratterizza, da vita alle sue opere .
Lei è uno degli artisti portoghesi contemporanei più popolari nel suo paese e all’estero ed è famoso per utilizzare materiali riciclati nella sue opere. La sostenibilità ambientale è sempre stata al centro del suo lavoro o è un qualcosa che è maturato nel tempo?
“Ho sempre avuto preoccupazioni legate alla sorte del nostro Pianeta e alla protezione degli animali; la mancanza di acqua era un tema molto dibattuto nella scuola e in casa, per questo si sono sempre stato interessato alle questioni della sostenibilità ambientale nel mio lavoro perché sono state le tematiche più importanti da quando ho cominciato a produrre opere d’arte”.
Quali sono i materiali che maggiormente usa e per quale ragione le sue opere sono quasi sempre animali?
“La plastica è l’elemento che più uso nelle mie opere, perché è il materiale che più colpisce la vita degli animali che rappresento. In pratica propongo opere fatte nello stesso materiale che li sta uccidendo”.
Come nasce un opera di Bordalo II? Parte da un progetto e lo realizza o esiste sempre uno spazio minimo di improvvisazione?
“Un lavoro nasce in innumerevoli maniere e per varie ragioni. A volte mi viene fatta una proposta per creare un animale ed io lo interpreto alla mia maniera; altre volte è la parete dove andrò a posizionare l’opera che mi ispira, altre volte il luogo scelto che influenza le mie scelte. Ma vi sono anche dei soggetti dettati da avvenimenti particolari, come per esempio, la questione dei Koala in pericolo a causa degli incendi in Australia. In termini di produzione , parto da un’immagine di riferimento, scelta da me, e da lì continuo il lavoro in maniera complessiva, dalla scelta dei materiali ai colori “.
Il risultato finale è sempre come lo ha immaginato all’inizio o vi sono spesso delle sorprese?
Essendo un lavoro estremamente fluido, mai immagino come sarà esattamente l’opera finale. La realizzo nella forma che penso andrà bene”.
Qual è la sua relazione con la città di Lisbona e come giudica i cambiamenti degli ultimi anni? Dalla riqualificazione dei quartieri storici, al turismo di massa sino alla speculazione immobiliare…
“Il turismo ha portato alcune riqualificazioni urbanistiche che hanno fatto perdere carattere alla città. Ma ce ne sono altre dove è stata mantenuta l’aura di Lisbona e i quartieri interessati sono complessivamente migliorati. Io sono per questo tipo di riqualificazione e mi piace essere coinvolto in progetti di questa natura per contribuire in questo modo al miglioramento e all’abbellimento della città”.
Viviamo in un’emergenza sanitaria e in tempi di cambiamenti climatici che hanno un collegamento con lo sfruttamento umano del pianeta. Qual è il compito dell’arte e degli artisti nello sviluppo di una coscienza collettiva dei problemi che stiamo vivendo?
“Il compito dell’arte è proprio quello: contribuire allo sviluppo della coscienza nel pubblico e richiamare l’attenzione ai problemi e all’origine degli stessi, perché si cominci a cambiare i comportamenti singoli e collettivi per un futuro migliore. Tutti abbiamo punti di vista differenti e gli artisti esprimono la loro arte in tante forme, ma è da notare come in questo particolare periodo storico, nonostante le varietà delle forme ognuno finisce per voler richiamare l’attenzione sulle tematiche ambientali. Questo aspetto è molto forte e significa qualcosa…
Lei ha già lavorato e prodotto lavoro in Italia? Cosa pensa del mio paese? Trova somiglianze con il Portogallo?
“Si, l’ultimo progetto che ho fatto in Italia è una scultura di un Koala, il PlastiKoala, a Imola, nell’agosto 2020. L’Italia è un paese pieno di cultura e questa è una somiglianza con il Portogallo”.
Autore: Alessandro Allori
Revisione del testo Rui Martinho.