Ottenere energia e biocarburante dalle alghe è possibile!
Salvaguardia ambientale e sfruttamento delle risorse energetiche, una contrapposizione che spesso negli anni ha portato i sostenitori dell’una o dell’altra causa a scontarsi, anche duramente.
Rispettare la natura scovando fonti di energia alternative (ti abbiamo già illustrato le ragioni per cui puntare al fotovoltaico) è diventata la missione di tantissimi scienziati che, nell’intero mondo, giungono a risultati sempre più incoraggianti, ogni singolo giorno che passa.
In quest’ottica un’importante risposta ce la danno gli esperimenti effettuati sulle alghe, definite carburante del futuro per la loro innata capacità di convertire le radiazioni solari in energia, immagazzinando quest’ultima sotto forma di un olio, il quale a sua volta andrà ad essere estratto e quindi raffinato in bio-carburante.
Che cosa sono i biocarburanti
I biocarburanti sono combustibili prodotti da fonti di energia rinnovabile, come la biomassa, invece che da combustibili fossili come il petrolio o il gas. Esistono diversi tipi di biocarburanti, come l’etanolo e il biodiesel, che possono essere utilizzati come sostituti dei combustibili tradizionali nei veicoli a motore. I biocarburanti possono avere un impatto positivo sull’ambiente, poiché riducono le emissioni di gas serra rispetto ai combustibili fossili. Tuttavia, l’utilizzo di biocarburanti può avere anche degli svantaggi, come il fatto di richiedere l’utilizzo di terreni agricoli per la produzione di biomassa, che potrebbe avere un impatto negativo sulla disponibilità di cibo.
Investire nelle energie alternative, una risorsa non solo un business.
Tra gli Stati apripista di questa tipologia di ricerche troviamo, manco a dirlo, gli Stati Uniti, ma sono veramente tantissimi gli studi in corso d’opera, dal Canada alla Russia, passando per Francia, Cina, Giappone e persino la stessa Italia.
L’elenco dei Paesi che attualmente stanno investendo nei bio-carburanti ottenuti dalle alghe è ormai infinito e ciò è un’ulteriore prova della bontà di questa rivoluzionaria idea. Nello specifico si trattano perlopiù le micro-alghe e si va alla ricerca dei ceppi più “redditizi” dal punto di vista produttivo, definendo al contempo pratiche agricole sempre più efficienti, che possano portare alla creazione di vere e proprie coltivazioni intensive di alghe.
Perché utilizzare le alghe per generare energia?
In tanti si saranno chiesti come mai puntare tutto sulle micro-alghe e non su altre specie vegetali. La risposta è semplice e tiene conto di un paio di punti chiave. Questa particolare tipologia di piante acquatiche è innanzitutto in grado di crescere molto più rapidamente rispetto ad altri organismi autotrofi terrestri, consentendo agli operatori di ottenere in poche settimane, e relativamente con un minimo sforzo, un nuovo raccolto.
Inoltre la quota d’olio sintetizzata all’interno di ogni loro singolo corpo cellulare supera di 50-60 volte quella generata da organismi terrestri. Questo intuitivamente si traduce in un quantitativo di bio-carburante prodotto nettamente maggiore e quindi anche il guadagno energetico lo sarà di conseguenza. Il prezioso olio viene recuperato “rompendo” letteralmente le membrane plasmatiche tramite metodiche di laboratorio specifiche, quali l’uso di solventi o la sonicazione, che portano appunto alla disgregazione delle stesse ed alla fuoriuscita della sostanza.
Ottenere biocarburante dalle alghe è possibile
Sì, è possibile ottenere biocarburanti dalle alghe. Le alghe sono una fonte di biomassa molto efficiente, poiché crescono rapidamente e possono essere coltivate in modo sostenibile in ambienti di acqua salata o dolce. Sono anche in grado di assorbire grandi quantità di anidride carbonica dall’atmosfera durante la loro crescita, il che le rende una fonte interessante di biocarburanti a basse emissioni di carbonio.
Esistono diversi modi per ottenere biocarburanti dalle alghe, come l’estrazione di lipidi (grassi) dalle alghe per produrre biodiesel, o la produzione di biometano attraverso il processo di digestione anaerobica delle alghe. Tuttavia, la produzione di biocarburanti dalle alghe è ancora a uno stadio di sviluppo iniziale e non è ancora ampiamente utilizzata a livello commerciale. Ci sono ancora alcune sfide tecniche e economiche da affrontare prima che questa tecnologia diventi più diffusa.
Le alghe: la rivoluzione energetica che giunge dal mare.
A cosa si arriverà? Di preciso non si può sapere, ma l’obbiettivo degli scienziati è quello di ottenere, in pochi anni, un combustibile alternativo ed eco-friendly, un bio-carburante in grado di mettere in moto macchinari industriali, di alimentare auto, treni, navi ed aeroplani, il tutto rispettando l’ambiente a 360°. Le alghe vanno infatti a consumare anidride carbonica, prodotto di scarto della nostra respirazione, per auto-alimentarsi e produrre energia, un bel vantaggio sotto tutti i punti di vista! Il futuro è bio!
Biocarburanti un approfondimento
I biocarburanti sono delle fonti di energia rinnovabile prodotte da materiali organici, come i residui agricoli, le alghe e i rifiuti organici, che possono essere utilizzati per alimentare i motori dei veicoli.
Si potrebbe dire che i biocarburanti siano stati scoperti per la prima volta nel 1892, quando il motore diesel fu alimentato con olio di arachidi durante una dimostrazione pubblica a Parigi. Da allora, gli studi esplorativi sui biocarburanti sono aumentati soprattutto in momenti di crisi delle fonti di petrolio, come durante la Seconda Guerra Mondiale.
Tuttavia, il primo biocarburante ad essere ampiamente utilizzato fu l’etanolo, che venne impiegato negli Stati Uniti a partire dalla fine degli anni ’70 come alternativa alla benzina nel motore degli autoveicoli.
Oggi esistono due tipi di biocarburanti principali:
- Bioliquidi: Questi biocarburanti sono quelli che possono sostituire il gasolio e il petrolio grezzo nel trasporto. L’esempio più conosciuto è il biodiesel, che è realizzato a partire da oli vegetali o animali.
- Biogas: Questi biocarburanti possono essere prodotti da rifiuti biodegradabili o da fonti rinnovabili come foglie, erba e alghe. Possono essere utilizzati in veicoli dotati di motori a gas.
L’utilizzo dei biocarburanti può avere vantaggi notevoli quali una maggiore riduzione degli effetti dannosi sull’ambiente, come l’emissione di gas a effetto serra e la diminuzione della dipendenza dalle fonti non rinnovabili. Tuttavia, l’utilizzo di biomasse varie come colture alimentari, può creare problematiche legate alla riduzione delle aree agricole e all’aumento dei prezzi alimentari.
In sostanza, i biocarburanti sono uno degli esempi più importanti di come sia possibile alimentare il futuro del trasporto con fonti rinnovabili e sostenibili, anche se occorre precisa attenzione e valutazione degli impatti sull’ambiente e sulle economie locali, non solo quando vengono prodotti grazie alle alghe.
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