Albergo diffuso l’accoglienza diventa ecosostenibile
Esiste un’idea di turismo alternativo nata proprio nel nostro paese che punta a valorizzare gli antichi borghi partendo dall’esistente e non impattando ulteriormente l’ambiente con nuove costruzioni.
Si caratterizzano per avere stanze letto situate in più edifici vicini tra loro, generalmente all’interno del paese antico, ma gestite in maniera centralizzata, dotate quindi in genere di ‘una struttura madre’ in grado di fornire la reception, una sala colazione e tutti i servizi tipici di una struttura alberghiera classica. Ma non solo. Esistono dei casi dove il concetto di albergo diffuso non si ferma all’ospitalità, intesa come dormire e fare colazione, ma coinvolge l’intero borgo denominato ‘paese albergo’ che offre tutta una serie di servizi legati al territorio e all’enogastronomia locale. Il termine albergo diffuso è stato coniato per la prima volta nel 1982 in Friuli più precisamente in Carnia alle prese allora con la ricostruzione post terremoto e con la necessità impellente di trovare iniziative volte al rilancio dei borgo per evitare lo spopolamento.
Con il tempo l’idea di ricreare un albergo ‘atipico’ e sparso nei piccoli borghi, spesso autentici gioielli nascosti di cui l’Italia è ricca, hanno preso piede con successo lungo tutto lo stivale ma anche all’estero. Con diverse varianti e regolamenti regionali, sono stati realizzati diversi alberghi diffusi, attraverso lavori di ristrutturazione dove viene unita la valorizzazione dell’esistente con l’utilizzo di materiali moderni maggiormente eco-compatibili che permettono un isolamento termico, acustico e una riduzione degli sprechi.
Anche per gli interni e gli arredi si tende a privilegiare oggetti e suppellettili tradizionali riadattandoli o riutilizzandoli in chiave moderna attraverso principi di eco-design che puntano a prolungare il ciclo di vita di un oggetto dandogli nuova vita. Per tentare di dare delle linee guida per gli alberghi diffusi passati e quelli futuri nel 2006 è nata l’Adi (associazione nazionale alberghi diffusi) con lo scopo di valorizzare e promuovere questa forma di turismo orizzontale, dove gli ospiti invece di essere ospitati in classiche strutture trovano alloggio all’interno del borgo a contatto con le persone del posto spesso custodi delle tradizioni popolari più autentiche e vive.
Ci siamo permessi di sceglierne 5, anche se l’intera lista la trovate nel sito dell’Adi (clicca qui per il sito ufficiale) tra quelli che ci sono piaciuti maggiormente, da nord a sud, per alcune caratteristiche ben precise: la bellezza, il riutilizzo di antiche strutture, la sostenibilità ambientale e il coinvolgimento delle persone del luogo. Ciò non toglie che ve ne possano essere a giudizio di altri di più belli e meglio attrezzati, la bellezza è un concetto emozionale e soggettivo.
Albergo diffuso di Santo Stefano di Sessanio (L’Aquila – Abruzzo)
Si tratta di un modello unico per la valorizzazione dell’artigianato, per il riutilizzo e la ristrutturazione, non ultimo per la valorizzazione dell’agricoltura e dei prodotti del territorio. Considerato uno dei borghi più belli d’Italia, adagiato ai piedi del Gran Sasso, il paese di Santo Stefano di Sessanio ha subito gravi danni a causa del terremoto del 2009 in cui è crollata la Torre Medicea (in fase di ricostruzione) e sono state danneggiate diverse abitazioni che sono state in gran parte ricostruite con criteri antisismici conservando le caratteristiche architettoniche originarie. Il borgo ha subito un progressivo spopolamento nel secolo scorso a causa della massiccia emigrazione delle persone più giovani verso valle e verso le città. Sul finire del secolo scorso è stato fortunatamente riscoperto dal turismo grazie alla brillante intuizione dell’imprenditore Daniele Hihlgren che ha acquistato una parte del borgo realizzando un albergo diffuso che ha permesso di far rivivere l’economia del posto partendo dalle tradizioni e dandogli fama in tutto il mondo come uno dei borghi più belli e affascinanti del Bel Pese. Il turista, o meglio il viaggiatore, viene immerso in questo prezioso e suggestivo nucleo di case di pietra dove tutto parla di storia, di tradizione e del sudore della gente, dando vita ad un luogo unico e magico in cui la natura incantevole e aspra delle montagne abruzzesi ha donato un unicità nel paesaggio.
EcoBelmonte un tuffo nel cuore della Calabria (Belmonte Calabro – Cosenza)
Situato nel centro dell’omonimo borgo di Belmonte Calabro adagiato su una collina che si affaccia sulla costa del Mar Tirreno regalando agli ospiti tramonti mozzafiato. Questo piccolo nucleo abitato in provincia di Cosenza è l’esempio di come l’intelligenza dell’uomo possa mettere insieme tradizioni, sostenibilità ambientale per far rivivere l’economia di un luogo magico che in alternativa sarebbe andata a morire o meglio sarebbe letteralmente crollato, pietra dopo pietra. Questa antico caseggiato fondato dagli Angioini intorno al 200, causa spopolamento, stava andando perduto fino a quando alcuni paesani ingegnosi si sono messi in testa di valorizzare quello che esisteva comprando e ristrutturando alcune case che stavano crollando. Piano piano l’idea è cresciuta, e se ora il paese è stato riportato a nuova vita con un turismo di nicchia ma consapevole che, oltre al magnifico mare della Calabria, è in cerca di entrare a contatto con tradizioni, enogastronomia e relax, nonché rapporti umani con persone genuine che vivono per tutto l’anno in una realtà anni luce lontana dal vivere moderno a cui siamo abituati nelle città. Il paese oltre ad essere punto di partenza per il mare e anche la base per itinerari di trekking ed escursionismo.
Carnia dove da necessità si fece virtù (comuni vari provincia di Udine)
Dalla drammatica situazione venutasi a creare con il terremoto del maggio 1976 il Friuli e in particolare la Carnia è citato da molti come un esempio dove la volontà di non arrendersi e piangersi addosso delle popolazione ha dato i suoi frutti in un rilancio del territorio e in una rapida ed efficiente ricostruzione, ma anche nell’ideare un tipo di economia turistica originale e sostenibile come quella degli alberghi diffusi. Quello di Comeglians si divide tra gli incantevoli borghi montani di Comeglians, Ravascletto e Rigolato a breve distanza dalla località sciistica di Monte Zoncolan. Le stanze sono ricavate da vecchie abitazioni, stalle e cascine ristrutturate rispettando l’architettura del territorio non mancando di dotarle di comfort moderni e servizi a risparmio energetico. Ma non è il solo albergo diffuso della Carnia da segnaliamo volentieri l’albergo diffuso di Borgo Soandri posto, nel Comune di Sutrio, un incantevole paese riadattato per l’ospitalità rispettando le tradizioni delle case carniche, naturalmente coinvolgendo realtà locali dell’enogastronomia. La zona non è solamente famosa per lo sci, ma anche per il trekking e la bicicletta, tutto naturalmente legato alla natura e al relax.
Ecovillaggio Torri Superiore alla scoperta dell’altra Liguria (Ventimiglia – Imperia)
Per chi volesse provare un’esperienza unica in un posto immerso nella natura e vivere la natura partendo dalle tradizioni secolari dell’uomo questo posto è quello che fa per voi. Questo albergo diffuso è situato nella Casa per Ferie dell’incantevole micro borgo di Torri Superiore alle pendici delle Alpi Marittime. Si tratta di un borgo autogestito dai residenti e da un’omonima associazione culturale che dagli anni 90’ ha deciso di recuperare questo borgo che era in stato di abbandono, acquistando diverse abitazioni in rovina e dando il via ad un restauro che tenesse presente le esigenze private con l’interesse pubblico attraverso l’impiego di materiali sia provenienti dalla tradizione che eco-compatibili in modo da ricreare il clima e l’aspetto del borgo di un tempo, ma con una concezione ambientale moderna, come per esempio i pannelli solari per la produzione di acqua calda. L’autogestione fa sì che ogni settimana vi sia una riunione dei residenti e dei membri dell’associazione dove si pianificano le attività che possono comprendere eventi, laboratori, programmi agricoli ma tanto altro. Vivere qualche giorno o un periodo di tempo a Torri Superiore fa bene alla mente e al corpo, permette di passare un originale vacanza, tra semplicità e tradizioni profonde con la natura a fare da contorno.
Fonoll una vacanza immersi nella natura ma senza veli… (Catalunya)
Come quinto albergo diffuso che vogliamo segnalarvi come esempio abbiamo decisi di uscire fuori dagli italici confini per arrivare nella provincia di Tarragona nella Catalunya centrale alPoble El Fonoll. La caratteristica unica di questo borgo, che fino a fine anni novanta era in stato di abbandono fino a quando Emili Vives decise di restaurarlo, è che si tratta del primo paese naturista al mondo. Ebbene sì a Fonoll durante il giorno ed anche la notte si gira completamente nudi. Se accettate questo fatto questo posto è quello che fa per voi. Durante il soggiorno in una delle tante camere del borgo vengono organizzati eventi, pranzi e cene dove il rapporto con la natura, lo stile di vita alternativo e l’alimentazione vegan e vegetariana è decisamente completo. All’interno del villaggio vigono delle regole particolari, oltre a stare nudi non si può per esempio fumare o bere alcol. Le persone che vogliono ‘fuggire’ per qualche ora da queste regole hanno a disposizioni i bellissimi borghi della Catalunya centrale, precisamente della Valle del rio Corb. Da provare la paella vegetariana! Unico neo la presenza massiccia di mosche.
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