Perchè avere uno stile di vita rispettoso dell’ambiente e di tutti gli essere viventi? Proviamo a dare le nostre semplici 10 motivazioni per essere “Green”!
Green Style come vivere in modo eco sostenibile ed essere green: moda del momento o stile di vita?
Per tanti anni c’è chi ha deriso e guardato con compassionevole biasimo chi evocava una green revolution nello stile di vita della nostra società opulenta e consumista, ma qualcosa è cambiato e sono pochi quelli che attualmente non riconoscono la necessità di porre l’attenzione all’ambiente nel vivere quotidiano, peccato che, vedi l’esempio di Donald Trump, spesso quella minoranza di persone che ancora vede nel consumo illimitato delle risorse un fattore positivo detenga il potere politico ed economico.
Esistono sì persone che vivono il loro essere ‘green’ come una forma di moda o quantomeno di targhetizzazione consumista che li porta a porsi in maniera ‘alternativa’ rispetto a una parte che loro reputano maggioritaria della società, ma ne esistono altrettante che rifuggono da determinate logiche e che assumano un certo stile di vita come una forma di crescita morale e materiale dell’individuo.
Essere green rappresenta per tanti uno stato di maturazione, una consapevolezza di vivere in un pianeta dove la maggior parte delle risorse sono finite e dove ognuno nel suo piccolo si deve dare da fare per dare alle generazioni presenti e future un pianeta più abitabile e più giusto.
Ma andiamo a scoprire perché vivere green è bello, sano e intelligente attraverso 10 buone ragioni per adottare stili di vita rispettosi dell’ambiente e della società in cui viviamo, come essere “green”.
1) Essere vegetariani sinonimo di salute e benessere
Avere una dieta completamente vegetariana aiuta a prevenire la maggior parte delle malattie degenerative e cardiovascolari grazie soprattutto all’eliminazione della carne rossa.
Ovviamente deve essere ben bilanciata in particolare nei periodi dell’infanzia e dell’adolescenza, dove la presenza di determinate sostanze nell’organismo (ferro, proteine, calcio ecc..) è indispensabile per una corretta crescita.
Sicuramente una buona dieta vegetariana previene l’obesità, riduce la presenza nel nostro organismo di antibiotici e ormoni, pare secondo alcune ricerche contribuisca ad aumentare l’umore e il benessere in generale. Sicuramente il modo migliore per vivere bene il proprio essere vegetariani è quello di essere consapevoli e attenti.
Far combaciare etica e salute in nome del benessere personale e di tutte le creature viventi.
2) Aiuta a consumare in maniera consapevole
Rendersi consumatori consapevoli fa sì che ogni volta che ci rechiamo in un supermercato, in un negozio di abbigliamento o in qualunque luogo atto alla vendita ci chiediamo se quel determinato oggetto alimentare e non che ha attratto la nostra attenzione sia conforme ai nostri valori ‘etici’ e rispetti determinati principi che vanno dalla sostenibilità ambientale, alla tutela del lavoro, al rispetto e alla dignità dell’essere vivente che direttamente o indirettamente ha contribuito alla realizzazione di quel determinato bene.
Consumare consapevolmente vuol dire mettere allo stesso livello etica e gusto, buonsenso e stile.
Determinate campagne di consumo critico mirate a determinati prodotti (ex olio di palma) hanno indotto alcune multinazionali ad adottare comportamenti maggiormente etici nella realizzazione dei loro prodotti e nella scelta degli ingredienti.
I nostri atti e i nostri comportamenti parlano di noi e se fatti in maniera genuina ci rendono sicuramente più felici.
Ad esempio la sezione MODA del nostro blog offre consigli ed informazioni all’insegna della moda vegana e crueltyfree!
E naturalmente non dimenticare mai di fare regali ecologici, crueltyFree e sostenibili, ecco i consigli di natural mania per i tuoi regali:
- I migliori regali di Natale green ed ecosostenibili
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3) Induce a viaggiare nel rispetto della diversità
L’idea del viaggio e della scoperta è un concetto che rimanda ai viaggiatori inglesi che nel 700 e 800 narravano in forma di scrittura quello che vedevano e sentivano, raccontando storie e culture che all’epoca permettevano di conoscere alcuni paesi di cui si sapeva a malapena il nome.
Nel XXI° secolo, dove grazie a internet pensiamo di sapere tutto, trasformarsi da turisti a viaggiatori è un modo per mettere da parte le nostre idee e i nostri preconcetti per lasciarsi rapire dalla realtà che ci ospita.
In un mondo globalizzato dove è possibile mangiare lo stesso tipo di hamburger che ci si trovi a Roma come a Tokio, avere la volontà di scoprire e interagire con nuove culture, mangiare cibo diverso dal nostro, non farsi coinvolgere da pregiudizi e stereotipi è sicuramente un modo consapevole di vivere green.
4) Turismo ecoresponsabile è sinonimo di benessere
Il turismo eco-responsabile ovvero di persone che nella scelta della meta e/o della struttura dove andare in vacanza tengono in conto gli aspetti green, è in crescita esponenziale in tutta Italia e secondo i dati forniti dal portale Trip Advisor rappresenta il 40% circa dei vacanzieri nostrani.
Questo tipo di turismo tiene conto dell’ecocompatibilità della struttura (ovviamente non di tutti gli aspetti) alberghiera e dei servizi (piste ciclabili, bike sharing, infrastrutture green, escursioni) delle località di villeggiatura.
Lo sviluppo di questa tendenza è testimoniato dalla rincorsa che spesso i vari attori del sistema vacanze fanno nell’ottenere certificati e sigilli che attestino la loro (a volte più presunta che veritiera) vocazione ambientale: bandiere blu, ecoalberghi ecc. Spetta al turista dare un giudizio sulla veridicità di questi cambiamenti premiando le mete e le strutture veramente eco-friendly e segnalando (il web lo permette) chi fa un uso improprio di tali denominazioni. Il turismo responsabile è amico del benessere.
5) Cibo biologico un vantaggio per la salute e l’ambiente
Chi sceglie il cibo biologico lo fa in genere seguendo il doppio binario del mangiare salutare e del rispetto dell’ambiente.
Chi sceglie bio sa di avere a che fare con un prodotto che, rispetta determinati standard ambientali come la non presenza di antiparassitari e diserbanti, della tracciabilità del prodotto, del fatto che rispetta i cicli ambientali e la biodiversità e che non viene confezionato con contenitori di plastica o sintetici.
Il prodotto bio non è a priori più nutriente rispetto a quello che viene da un’agricoltura industriale, diciamo che non è una priorità, tiene invece maggiormente al benessere fisico e dell’ambiente che ci circonda. I prodotti bio preservano le nostre acque dalla presenza di pesticidi, aiutano la filiera corta e difendono la specificità delle colture, hanno più sapore e tanto altro. Costano un pò di più ma ci aiutano a viver meglio e con la coscienza apposto.
Vogliamo anche proporti le nostre ricette cruelty free per cucinare delle ottime lasagne vegane o preparare una bella cenetta vegana!
6) Riciclo e riutilizzo guardando al domani
Il ciclo di vita del prodotto nella civiltà del consumo è sostanzialmente diviso in tre fasi: produzione, uso/consumo, abbandono
.Tutto questo ha un impatto significativo a livello ambientale con la creazione di enormi discariche o di inceneritori altrettanto inquinanti, per non parlare del consumo delle risorse.
La cultura del riciclo è circolare e prevede l’utilizzo di un determinato materiale per il medesimo scopo e/o per altri affini o il riadattamento e il riutilizzo in altri ambiti anche talvolta molto diversi. Del tema del riutilizzo e del riciclo in ambito urbanistico se occupa anche una nuova branca dell’architettura chiamata ECO-DESIGN.
Fare riutilizzo e riciclo vuol dire innanzitutto guardare al domani, facendo vivere o rivivere più a lungo gli oggetti del presente.
7) Moda CrueltyFREE vestirsi con il cuore
La moda senza l’utilizzo di materiali di origine animale sta prendendo piede anche attraverso la scoperta o in taluni casi la riscoperta di determinati materiali vegetali tipici dell’agricoltura nostrana caduti in disuso ma che grazie alla green revolution stanno conoscendo una nuova primavera.
I principali e più conosciuti sono: cotone, canapa, juta, lino tanto per citare i più famosi, ma anche il sughero per quanto riguarda soprattutto le borse e gli accessori per la moda.
A testimoniare che non si tratta di un mero settore di nicchia sono i grandi marchi della moda che si stanno inserendo nella loro offerta collezioni crueltyfree e in taluni casi vi è una vera e propria conversione. La Lav (Lega anti-vivisezione) ha creato un ‘rating etico’ con 4 livelli per i prodotti della moda in base al livello che hanno di materiali di uso animale. Si può quindi benissimo dire che il crueltyfree è fashion.
8) Sharing economy la scelta del condividere
In una società individualista chi sceglie la condivisione fa innanzitutto un atto rivoluzionario, se poi è green ancora meglio.
La sharing economy ha preso piede in vari settori e si basa spesso sul principio della fiducia, del risparmio e della divisione di uno o più beni materiale.
I settori sono molteplici e vanno da:
- gruppi di acquisto di cibo e alimenti che si avvalgono spesso della filiera corta,
- dividere l’automobile per andare a lavoro,
- scambiarsi la casa per farsi una vacanza.
Spesso sono aziende private ad aver preso la palla al balzo per sfruttare questo tipo di economia e farci un business (nel bene o nel male) come nel caso di Airbnb o Bla Bla Car, altre volte sono gruppi auto-organizzati di persone a decidere di risparmiare, ridurre i consumi e l’impatto ambientale utilizzando in maniera comune un determinato bene.
La sharing economy è in ogni caso un fattore di sviluppo importante della green economy.
9) La ricerca del benessere attraverso la spiritualità interiore
Essere green è anche curare il proprio benessere fisico e mentale attraverso varie discipline spesso di natura orientale che hanno lo scopo di liberare noi stessi e la nostra mente dagli stress della vita moderna.Vi sono varie tecniche che comprendono ginnastica del corpo e meditazione, massaggi e medicina alternativa.
La disciplina che ha avuto maggior riscontro negli anni è senz’altro lo yoga che comprende varie tecniche di meditazione psico/fisica e che è a sua volta ramificato in diverse branche facenti capo a tradizioni e scuole di pensiero.
Tutte queste varie discipline puntano a creare le condizioni di benessere che servono a prevenire le malattie e nel caso vi siano già delle patologie in essere a curarle intervenendo sulle cause e i fattori che le hanno determinate, in maniera meno invasiva della medicina occidentale più incentrata sulla cura.
Il benessere psicofisico va di pari passo con il ritrovare un punto di equilibrio tra l’individuo e la natura che lo circonda. Anche in settori prettamente business come l’edilizia si comincia a parlare di bioarchtitettura e torna in auge l’architettura organica vivente!
10) Essere GREEN vuol dire tenersi informati
L’essere consapevoli del proprio presente e della necessità di migliorare i nostri comportamenti quotidiani nel rapporto con la natura fa nascere la necessità di tenersi informati rispetto alle nuove tendenze e le opportunità che offre il mondo della green economy.
Nel web ci sono tanti magazine (e siamo felici che NaturalMania.it sia uno di questi) che offrono spunti interessanti di riflessione, abbiamo voluto aggiungere anche il nostro punto di vista sulle tematiche dello stile di vita ecosostenibili, della moda vegana, dell’eco-design con particolare attenzione a qui progetti e a quelle imprese che fanno “business” nel rispetto dell’ambiente e delle persone! Uno dei prossimi post potrebbe proprio essere dedicato a queste realtà che in Italia si occupano di informare e promuovere il rispetto per l’ambiente e per tutti gli esseri viventi.
Infine, essere “green” vuol dire pensare che l’educazione al rispetto per l’ambiente e per tutti gli esseri viventi sia un aspetto molto importante per l’educazione dei bambini, anche attraverso il gioco, per esempio tramite laboratori creativi per bambini!